È quasi commovente vedere l'intera famiglia dei mondialisti di casa nostra e nel resto del mondo, festeggiare per l'ascesa al trono americano di Biden a sua volta mondialista convinto. Come è commovente sentire o leggere gli sproloqui di quanti, nel nostro Paese, pensano che i Dem americani abbiano qualcosa a che fare con una seppur vaga idea di sinistra.
Il mondo è talmente orientato a destra, che per costoro, la speranza di notare, o presagire, un certo odor di liberalismo, in questo o quel leader mondiale, li spinge a classificare come progressista gente che dovremmo invece considerare come una semplice altra faccia della medaglia capitalista.
Non che, dall'altra parte, ci fosse, in America, qualcuno in procinto di diventare santo. Anzi. eppure, mi sento di dire che le cose stanno andando male, dato che il mondialismo è roba da Elite fino in fondo, è la loro volontà è il loro fine ultimo. E quindi, non a caso, un tipetto come Soros stara ridendo a tutta bocca.
Pertanto, quando si scontrano due titani della destra più pura, come erano i contendenti negli Stati Uniti d'America, si dovrebbe avere il buongusto e la lucidità, di esaminare, nell'ordine: quanti conflitti hanno evitato o promosso, nel mondo; quale sia stata la loro politica economica; quali provvedimenti abbiano adottato nei confronti dei presunti alleati.
Noi non siamo tra questi. Ricordo agli esultanti progressiti di casa nostra, che noi restiamo nello scomodo ruolo della colonia statunitense, per giunta affittata agli appetiti dei potentati economici e finanziari continentali, capitanati dalla Germania. Tutto il resto è davvero fuffa di piccolo, se non bassissimo, livello.
E non si sentano insultati i molti schiavi contenti di casa nostra. Se lo sono scelto loro, il ruolo di schiavi felici. Gli altri, come me, restano schiavi e basta.
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