Sun Tzu, un generale vissuto in Cina probabilmente tra il IV e il V secolo a.C., è l'autore al quale si attribuisce l'opera chiamata l'Arte della Guerra, un trattato strategico militare di fondamentale importanza, immortale.
Questo testo, redatto in cinese antico, si compone di tredici capitoli, apparentemente dedicati al problema bellico. Dico apparentemente, in quanto, in realtà, tale testo è perfettamente adattabile a qualunque aspetto della vita.
Più precisamente:
- I. Valutazioni di base (Ji)
- II. Conduzione del conflitto (Zuozhan)
- III. Pianificazione dell'attacco (Mougong)
- IV. Disposizioni (Xing)
- V. La forza (Shi)
- VI. Vuoti e pieni (Xushi)
- VII. Manovre di eserciti (Junzheng)
- VIII. Le nove variabili (Jiubian)
- IX. Muovere l'esercito (Xingjun)
- X. Conformazione del terreno (Dixing)
- XI. I nove terreni (Jiudi)
- XII. Attacco col fuoco (Huogong)
- XIII. L'uso delle spie (Yongjian)
Essendo la vita solo finzione, illusione, si può pensare di adattarla a combattimento contro l'ambiente, gli avversari che ci si presentano contro, i veri nemici che dovremo affrontare.
Vi garantisco che i consigli inclusi nel testo originale, sono adatti a ognuno di noi, qualunque sia il compito o i dilemmi che dobbiamo affrontare e risolvere.
Del resto, chi combatteva, e combatte oggi, una guerra sa bene solo una cosa: che deve cambiare necessariamente il suo approccio alla vita stessa, abituandosi all'idea della morte.
Il nostro organismo, quando smette di crescere, in realtà inizia una lenta morte.
Chi ha scritto l'Arte della Guerra lo sapeva bene. E oggi, sono molte le organizzazioni commerciali, le aziende, i vari settori della ricerca o della produzione che adattano il loro operato a tale testo.
Non vedo perché anche noi, liberi pensatori e cercatori, non potremmo/dovremmo fare lo stesso.
Mi piace, spesso, quando parlo di questi temi, ricordare quel che Castaneda scriveva a proposito degli insegnamenti di Don Juan Matus. Un giorno parlerò di questo grandissimo autore, uno dei mostri sacri della New Age, criticatissimo e amatissimo. Tutto, durante la sua parabola terrena, fu portato all'estremo.
Per ora, ci basti considerare quel che scriveva, della guerra e dei guerrieri, tratto dagli insegnamenti del suo maestro: "Un uomo si avvia alla conoscenza come se andasse alla guerra: perfettamente vigile, con timore, rispetto e assoluta sicurezza. ... La differenza tra il guerriero e l'uomo comune è che quest'ultimo prende tutto come una benedizione o una sciagura mentre il guerriero prende tutto come una sfida, e le sfide non sono né buone né cattive: sono semplicemente sfide."
Non intendo illustrare altre citazioni tratte né dal libro attribuito al generale cinese Sun Tzu e tantomeno dagli scritti di Castaneda. Se vi procurerete i testi, avrete materiale per meditare una vita intera.
Non si tratta di testi facili ma sappiate fin d'ora che, dopo un'attenta lettura e un'appropriata meditazione, la vostra vita non potrà più essere la stessa.
Sul concetto di guerra e sui guerrieri, esclusivamente alla forma applicabile alla ricerca e alla conoscenza, sono importanti anche altri testi, e ne parlerò diffusamente.
Chiunque siate, qualunque sia il vostro destino, i libri sono scritti per cambiare il vostro essere, o non servono a nulla. Forse, influiranno anche sul vostro destino, ma questo esula da quanto posso comprendere io.
A me non resta che scrivere con lo stesso intento. Giudicate voi, cari lettori, il prodotto finale. In realtà, a me basta scrivere, la mia battaglia è questa.
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