La paura del Covid, e delle sue varianti, la paura generata da una presunta o reale sperimentazione di massa con vaccini fin troppo innovativi. Questo ne ricavo dalla lettura dell'interessante pezzo giornalistico a firma Gioia Locati sul Giornale.it, nella rubrica Col senno di poi: https://blog.ilgiornale.it/locati/2021/03/05/vaccini-troppe-perplessita-chiesto-il-ritiro/
Il succo, se non vi va di leggere per intero il pezzo raggiungibile dal doveroso link che ho inserito nel post, è questo: 100 tra medici e farmacisti del Trentino Alto Adige hanno pubblicato un video molto allarmante su Facebook e inviato una denuncia al Tribunale dell' Unione Europea con la richiesta di annullamento delle decisioni della Commissione UE di immissione in commercio di alcuni vaccini sopratttutto quelli a terapia genica.
Secondo i denuncianti, di questi vacini non si sa quasi nulla e allora, commento io: non è che con la motivazione di combattere il Covid qui si sta mettendo in atto una portentosa sperimentazione di massa? La paura come carburante per spingere la gente a esigere di proteggersi contro un virus utilizzando comunque farmaci non sperimentati completamente prima?
La mia è solo un'idea, o meglio, una conclusione dovuta proprio all'azione legale dei professionisti indicati nell'articolo.
La Commissione UE, conclude l'articolista, ha tempo fino al 17 marzo e 16 aprile per costituirsi in giudizio.
Da me non avrete né i lconsiglio di vaccinarvi ne i lcontrario. Cred oche sia giusto che ognuno, possa decidere se si ritiene sufficientemente informato da dare il proprio consenso. Questo recita il Trattato di Oviedo, questo dice la nostra Carta e quindi, mi adeguo. Seguendo il link, raggiungete la pagina con il trattato in lingua italiana.
Personalmente non ho alcuna informazione che ritengo utile e sufficiente, in questo momento, e quindi non fornirò il mio consenso. Libertà di comprendere significa libertà di decidere.
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