mercoledì 24 novembre 2021

RICEVO E PUBBLICO - 2

 Sopra le zone adibite alla riproduzione di senzienti, esistono le antenne che ricevono i segnali di vita. Furono installate dopo la terraformazione dei luoghi scelti per farla attecchire, quella vita. In un periodo nel quale la vostra attuale generazione non era ancora prevista, e che la vostra cronologia chiama generalmente Preistoria, non esisteva neppure il satellite che voi chiamate Luna. 

La mia prima visita nel vostro mondo, risale a quel periodo. Un lungo momento dove il tempo scorreva senza testimoni. L'Intelligenza che vedevo agire su questo luogo dove vi trovate ora, innestò i semi della vita sulla distesa di acqua e cenere e cominciarono a sorgere le prime forme relative a piante e minuscoli microorganismi di base. Ovviamente, l'energia che producevano era talmente bassa che a malapena sosteneva l'automatismo delle antenne riceventi. 

In quel periodo, installare una luna era sconsigliato. Vidi una tranquillità infinita, rotta soltanto dai venti che viaggiavano a forte velocità sul pianeta trasportando nubi cariche di pioggia. 

Mi rifugiavo da queste parti perché nessun senziente avrebbe potuto captare la mia presenza, e neppure intuirla. Il luogo dove voi abitate ora era una distesa silente. Vedevo, dall'alto, alcune alture che classificai nell'ambito delle antiche forme di vita ormai pietrificate o cristallizzate. 

Vedevo gli effetti del processo di terraformazione ma non avevo assistito al suo compiersi in quanto ero allora troppo lontano da queste coordinate cosmiche. Il silenzio dominava su tutto e per me quanto vedevo era un'oasi rilassante e silente. 

Quando il coro delle sensibilità della flora cominciò a diventare consistente, erano ormai trascorsi milioni di quelli che voi chiamate anni. Era una moda, in quei tempi, nel cosmo da me visitato, notare che alcune civiltà perseguivano una certa riduzione in scala dei loro insediamenti al fine di permettere una maggior presenza nello stesso territorio. Avevano in mente di perseguire, già da allora, un incremento dell'energia disponibile a scapito di una maggior qualità. 

Era stata presa una decisione a livelli piuttosto elevati, per come la vedo io. Per molti esseri tutto questo si tradusse in un'ecatombe. Furono cancellate, in realtà, milioni di vite solo su questo territorio che chiamate Terra. Chi amministrava il processo di terraformazione non ragionava che della propria convenienza e non poteva provare neppure la minima compassione per le forme di vita letteralmente cancellate dal plasma devastante che fu riversato ovunque. 

Vidi, da dove mi trovavo, che alcuni di quegli antichi abitanti avevano trovato rifugio all'interno di profonde caverne che riuscirono a eliminare parte del calore tremendo che si sprigionava dal plasma. Al riparo da grosse lastre di granito, percepivo appena la loro consapevolezza. Erano i progenitori della civiltà che si sarebbe sviluppata in quei luoghi sotterranei, memore dell'antico disastro compiuto da chi aveva terraformato il pianeta. La loro cultura sapeva che sarebbero tornati i responsabili di quel disastro e non riemerse mai più in superficie. Per questo motivo si dice che lì, tra loro, esista quello che alcuni di voi hanno chiamato il Re del Mondo. 

Nel tempo che considerate la vostra cronologia storica, e che in realtà conoscete parzialmente e per sommi capi, quella civiltà sotterranea fu la prima che si sviluppò nel nuovo mondo forgiato dall'azione devastante delle grandi macchine che sputavano energia plasmatica. Il comportamento dell'Intelligenza che le muoveva non mi risultò subito chiaro; dopo aver disperso i semi della vita, si portarono molto lontano, senza troppa evidenza dei loro passaggi. Non potevo percepire chiaramente la loro mente ma fui certo, in un dato momento, che avessero una gran fretta di allontanarsi. Probabilmente, riunire tanta energia in quel luogo del cosmo avrebbe attirato l'attenzione di qualche predatore che  poteva metterli in pericolo. 

Dopo un breve periodo nella scala del sistema dove mi trovavo, accadde comunque un fatto sorprendente...

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