mercoledì 16 febbraio 2022

Il maggior successo dell'Elite globalista mondiale è nel renderci idioti

 Per quanto terrificante il progetto delle Elite merita più di una considerazione. 

Arrivato al punto di convincere milioni di persone della necessità di subire una vaccinazione di stato senza che se ne conosca la composizione e tantomeno la serie di contratti all'origine di acquisto e distribuzione del farmaco; e considerato che l'intento di sottoporre le genti ai rigori di tale vaccinazione oltre all'imposizione di vincoli collettivi ottenuti tramite il Green Pass (soltanto in Italia applicato con vero rigore, in modo da far pensare a un vero e proprio laboratorio sociale in corso) è relativo agli annunci divulgati nella Conferenza di Davos nel 2020 - quel che sorprende è la credulità popolare legata a questo progetto.

Le Elite sapevano bene che manipolando giornali e canali televisivi potevano suscitare prima paura (del virus e dei suoi nefasti effetti) poi convincere la popolazione della necessità di farsi inoculare una serie di medicinali uguali per tutti e persino senza prescrizione dei singoli medici ma soltanto raccomandati dall'IIS  e approvati dall'AIFA. 

Senza che nessuno sappia bene cosa contengono le fatidiche fialette al punto tale che le aziende farmaceutiche non si preoccupano di rivelarne la formula completa sempre ammesso che la gente sia in grado di comprenderne l'effetto. Quel che si sa, per esempio del vaccino Pfeizer, è indicato nel foglietto illustrativo diffuso da AIFA. Interpretarlo non è alla portata di tutti.

Il principio attivo si chiama tozinameran e su questo nome diventa difficile, se non impossibile, reperirne informazioni. Ora pensate che questo principio attivo, di cui si sa pochissimo, è stato però prima raccomandato, poi imposto, ora reso obbligatorio per legge almeno dai 50 anni in su. E tutto questo soltanto in Italia.

Certamente esiste una certa ribellione a tale imposizione che oggi vale per i vaccini contro il Covid, domani potrà valere per qualunque altro medicamento o farmaco che il governo di turno potrà rendere obbligatorio con qualunque motivazione dato che ormai la Costituzione è ormai liberamente interpretabile. Pensate che le nostre libertà fondamentali sono state livellate quasi a zero nel momento in cui veniva diffuso il terrore per il Covid nel 2020 con segregazioni e quarantene.

Oggi, di fatto, almeno in Italia, nel nome di qualunque emergenza è quindi possibile sospendere la Costituzione, assegnare norme di comportamento personale ai cittadini tramite applicazioni informatiche inviate nei singoli dispositivi elettronici e obbligarli ad assumere sostanze raccomandate da un Comitato scientifico scelto dal governo in carica. Se non lo chiamate regime, nel senso dispregiativo del termine, un ordinamento politico come questo, come vorreste chiamarlo?

Si potrebbe obiettare che al governo partecipano cittadini eletti prima, nominati poi. Il problema nasce dalle promesse fatte in sede di campagna elettorale e che restano tali; e proprio in questa legislatura accade che forze che hanno ricevuto il favore dell'elettorato in base a programmi chiaramente ispirati da un sentimento sovranista e anti-europeo abbiano votato in parlamento un governo diretto da uno dei massimi tecnocrati graditi al sistema delle Elite bancarie. 

Questa vera e propria giravolta di partiti che hanno stravolto una promessa eelttorale ha generato una torsione autoritaria nata però da un input elettorale completamente di marca opposta. La nostra democrazia ha mostrato proprio in questa legislatura la sua estrema fragilità per non dire inconsistenza.

Nno esistono meccanismi automatici in sede costituzionale per evitare che una promessa elettorale non venga stravolta nella realtà delle aule parlamentari.

Ora, sappiamo benissimo che almeno la metà della popolazione sopporta passivamente o approva direttamente questo regime. Un sintomo di disaffezione forte alla politica nazionale è venuto dalla scarsa partecipazione elettorale nelle ultime consultazioni, e dalla media affezione collettiva a scioperi e manifestazioni. Comunque una reazione  moderata rispetto all'enormità di tante norme costituzionali violate più volte in appena due anni.

Questo accade perché la maggior parte della popolazione italiana si informa tramite quella maledetta scatola che si chiama televisione. Gli altri, almeno nella metà, utilizzano le informazioni pubblicate su giornali; i più giovani e i più acculturati oggi si affidano a Internet, più che alle biblioteche, dove la circolazione dei pareri e la libertà residua nelle pubblicazioni soprattutto tramite i social permette molta più facoltà di discutere tra persone, facendo circolare idee e pareri nelle agorà virtuali che più o meno tutti utilizziamo.

Da quesi luoghi virtuali nascono le parole d'ordine e gli slogan che sentiamo nelle manifestazioni e nelle riunioni di piazza che il regime combatte con i daspo.  

Il banchetto di Stefano Puzzer a Piazza Venezia annullato da un daspo è un altro simbolo di questo regime. 

Oggi, le forze popolari, le organizzazioni ribelli e i partiti più piccoli nati dalla protesta sociale, devono contrapporsi prima alla barriera creata dalla cultura sanitaria ossessiva diffusa dai media, poi preoccuparsi di diffondere un messaggio di tipo elettorale convincente.

Renderci idioti oltre che ignoranti, da parte del regime, è fondamentale per la propaganda di chi oggi comanda in Italia e che dovrà fronteggiare lo sdegno e le motivazioni di chi si ribella alla dittatura sanitaria.

Se batteremo il regime è mediante la diffusione di una cultura alternativa e diffondendo a chiare lettere la necessità di rinnovare le istituzioni in senso libertario. Senza questa operazione collettiva, i conformisti della vecchia politica resteranno al loro posto.

Attenzione perché la semplice propaganda di idee contrarie a chi oggi comanda derivando il proprio operato dalle ispirazioni elitarie non basta neppure a scalfire la potente operazione di stordimento di massa operata dai media tradizionali, né basterà lo sdegno e lo scandalo per i decessi che ci sono stati e ci saranno a causa dell'uso e abuso di farmaci e vaccini. 

Non è la paura che può far muovere opportunamente le masse per imporre un rinnovamento e tantomeno la rabbia ma solo una sana cultura di base relativa alle masse popolari dei propri diritti inalienabili. 

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