sabato 5 marzo 2022

A cosa servono gli scrittori

 ... E gli intellettuali in genere? Per un volta, scrivo un post contro i miei  interessi. Qualcuno di voi può pensare, e avrebbe la sua parte di ragione, che scrivo per vendere libri. In fondo, li pubblico mediante una piattaforma come Amazon che garantisce comunque la visibilità mondiale, apparentemente e potenzialmente.

In realtà, e questo l'ho comunicato più volte, scrivo per comunicare. Scrivere è la forma di comunicazione che mi è propria. Non sono bravo a parlare in pubblico, anche se posso farlo con disinvoltura più simulata che altro.

Scrivere mi permette di ragionare almeno due volte su quel che devo divulgare e non è poco.

Scrivere serve anche per memorizzare quanto si vuole esprimere.

Scrivere, in fondo, è una strana esigenza del proprio spirito che nemmeno io ho compreso fino in fondo, a parte la facile constatazione che riguarda la categoria dei romanzieri, che mi appartiene: inventiamo storie.

Non dovete pensare che uno scrittore sia una specie di super uomo, e nel vedermi, ne avreste la plastica conferma. 

Lo scrittore è solo una mente che per esprimersi ha scelto questa forma, e stop. Una forma letteraria che appartiene a un codice con le sue regole e i suoi canoni.

Dietro un romanzo c'è sempre una storia personale che si vuole inserire nella descrizione letteraria e che deve calzare a pennello con la propria interiorità. Da cultore della scienza alternativa chiamata parapsicologia, so bene che i miei personaggi più sentiti, mi girano attorno. Facile che uno scrittore crei forme-pensiero che nascono come gusci vuoti di idee e man mano assumono forma, colore e sostanza eterica. 

Può succedere anche a voi: per esempio pensare continuamente a una persona cara oppure odiosa con continuità, e questa abitudine crea intorno a voi la forma, ovviamente una specie di quadro che assume una categoria di reattività con il tempo e tende a stare accanto a chi la rifornisce di energia mentale, ovvero voi. Catalizzatori di tale energia possono essere ritratti, fotografie, oggetti che la persona ha indossato. La morte biologica interrompe il rapporto tra la persona creatrice e la forma-pensiero creata che infine tende a scomparire, morendo anch'essa. 

Questo è il motivo principale che dovrebbe convincerci a circondarci di idee e pensieri positivi in modo da creare comunque positività intorno a noi. Attenzione perché a volte i gusci che creiamo sono una specie di palloncini di segnalazione per esseri abbastanza pericolosi che viaggiano nell'eterico. 

Di questo argomento scriverò più in là. Mi accorgo che con gli anni, sta scomparendo la cultura di base in parapsicologia, demolita dal materialismo imperante nel mondo da almeno 50 anni. I grandi autori in questo campo sono ormai rarissimi e tutto ciò fa sì che la stessa concezione di mondi ultrasensibili e metafisici stia svanendo nella consapevolezza generale italiana. 

Da noi, esistono intere categorie di finti intellettuali che propagandano con successo crescente la perfetta ignoranza in tali argomenti, chiamandola realismo. Io lo chiamo materialismo spinto. La loro opera la definisco con il termine: censura organizzata dal Sistema.

Avrei la tentazione di pubblicare un manuale che racchiuda argomenti che potevo studiare da giovane con estrema facilità, essendo a quel tempo piene le librerie di pubblicazioni di ogni genere e provenienza. 

La RAI, per almeno 10 anni è vissuta benone con serie televisive che un tempo prendevano il nome di sceneggiati, molto illuminanti per chi ignorava tali realtà e basati sugli argomenti trattati da personaggi come Massimo Inardi, Leo Talamonti, Piero Cassoli, Ernesto Bozzano, Emilio Servadio e Gastone de Boni solo per citare gli autori italiani di maggior prestigio, secondo la mia visione. 

 Poi il nulla, comandato dal Cicap e dintorni. Dovete capire che già in quei momenti si era deciso di inaridire la conoscenza umana sui mondi che non appartengono al reame dei cinque sensi al fine di costringere l'uomo a guardare per terra e ruminare nel fango quanto di cui ha bisogno.

 Essenzialmente per questi motivi, ho scritto un romanzo come BAGLIORI SUL BULICAME, dedicato alla figura di Mario Signorelli, e quindi alla grande importanza di medianità e ricerca storica e spirituale che la vita del grande ricercatore-medium incarnò mentre si occupava di riscrivere lui stesso l'epopea etrusca. Se vi interessano questi argomenti, dovreste riscoprire questo libro dato che nel tempo è stato surclassato, nella mia pagina Amazon, dai titoli di maggior presa dedicati alla fantascienza.


Bagliori sul Bulicame Formato Kindle

Si scrive innanzitutto per noi anche se questo concetto si sposa bene con la forma-romanzo, piuttosto che con i contenuti di un blog. Un blog ha comunque le sue regole e molti anni fa mi spiegarono che scrivere post troppo lunghi è sempre un errore. Facile da compiersi, tale errore, per un tizio abituato a dilungarsi in chiacchiere che poi formano romanzi.

Compiangetemi. La mia mentalità è figlia dei due secoli passati, ovvero da quando la figura dello scrittore aveva un senso e persino un fascino che ora ha perso, superata da cinema, televisione e dal carissimo Youtube e compagnia cantando.

Per ora, finché esistono lettori dei miei romanzi e di queste pagine elettroniche chiamate blog, potete, se volete, fidarvi di me. Lo so bene che questo sito è diventato, per alcuni di voi, una specie di rifugio della mente e in qualche modo resterà tale anche quando non sarò più qui o tale blog sarà cancellato dai server di Google. Ecco l'ultimo significato della mia attività che volevo rappresentare.

Specifico per i giovani lettori che dovessero pensare di diventare scrittori: non illudetevi mai, e non pensate al successo che qualcun altro può aver ottenuto. Questa vostra mania di scrivere nasce da un istinto preciso e radicato in noi tutti.

Equivale a un destino che oggi a me risulta chiaro e totalmente privo di qualsiasi ambizione personale: lo scrittore, in definitiva, è soltanto un servitore della mente altrui, come un calzolaio che risuola scarpe sfondate, oppure l'artigiano che vi ripara qualcosa che potete utilizzare ancora. Questa è la mia funzione, mentre grazie alla letteratura ho imparato soprattutto a imparare.

Quest'ultima è la mia vera ricompensa, e, credetemi, vale una fortuna incalcolabile. Non esiste bene terreno equivalente.

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