venerdì 19 agosto 2022

Senza alcun diritto nè tutela, il dramma degli addotti.

 

Fuori dalla trattoria, Carlo ci chiese cosa pensavamo dello strano personaggio.

Il giornalista disse che, con ogni probabilità, non avrebbe scritto il pezzo che sperava di ricavare da quell’incontro.

- Gente che per qualche bicchiere di vino racconta storie anche più incredibili, ve ne potrei presentare a decine – disse, scuotendo la testa. Ci porse la mano, a mo’ di saluto e sparì nel freddo dei vicoli del centro di Viterbo.

- Ho preso alloggio in un albergo poco distante da San Pellegrino. – dissi al mio amico.

- Se possiamo bere qualcosa prima di dormire, ho da mostrarti una cosa. – rispose, accennando alla borsa di pelle che portava a tracolla.

Più tardi, all’interno di un locale proprio accanto al mio albergo, Carlo mi mostrò una radiografia. Era di un cranio umano.

- E’ stata analizzata da esperti. La macchia circolare che vedi, vicino l’orecchio, non è un piccolo tumore. E’ l’impianto di cui parlava B. La sua storia, o almeno questa parte, è vera.

Stavamo sorseggiando due bicchieri di brandy, profumato e confortante.

- Hai preso a cuore questa storia, mi pare.

- Lo sai che in passato ho collaborato con (mi disse il nome di un gruppo ufologico). Secondo me si tratta di una vera e propria abduction. E non credere sia stato facile portarti B. stasera. Ha paura e non si fida di nessuno.

- Potrebbe aver paura, anche se fosse realmente convinto di aver vissuto cose che soltanto ha sognato. Come fai a sapere che non faccia uso di sostanze? Che cosa sai della sua sanità mentale?

Carlo batté le mani sulla borsa, dove aveva riposto la radiografia.

- Stasera ti ha detto solo una minima parte della sua storia. Vive in un incubo e ha il terrore di essere catturato dai nemici dei suoi protettori o benefattori come li chiama spesso. Ma tu gli piaci. Vedrai che ti telefonerà lui stesso. Del resto, il messaggio che deve diffondere, riguarda tutti noi. I Rettiliani non si fermeranno.

Non capivo in quale modo potessi essere utile a un personaggio del genere. Eppure il mio amico aveva ragione. Ricevetti, dopo una decina di giorni, una mail con un breve messaggio e un numero di cellulare. Mi rispose lui stesso.

- La persona che mi ospitò la sera della cena a Viterbo – lo sentii dire al telefono – mi ha consegnato questo cellulare con una sim intestata a lui. Mi ha raccomandato di dare il numero solo a persone fidate.

- Ti ringrazio della fiducia. Tuttavia non immagino come potrei aiutarti.

- Se vuoi conoscere il resto della storia, mi basta un po’ di aiuto, talvolta un po’ di cibo o qualche soldo. La mia esistenza è un continuo vagabondare. Non posso mettere radici. Comunque, se scrivi, potrai diffondere quel che ti devo raccontare.

In seguito, l’ho incontrato molte volte. Quanto mi ha detto, e soprattutto quel che mi ha mostrato, mi consentono di poter affermare con ogni evidenza che la sua storia è vera e reale.

Come disse durante quella cena a Viterbo, la nostra razza è davvero in grande pericolo. Io sono certo che quel che afferma ha un fondamento concreto. L’invasione sta per cominciare o meglio, sta per rivelarsi pienamente, essendo già in corso.

Quel che seppi da B. a partire da gennaio 2018, sarà presto reso pubblico nei libri interamente dedicati a tali evidenze, come questo. Per quanto mi riguarda, ho controllato alcune, sue, affermazioni; ho affidato ad altri determinate speculazioni ed esaminato con taluni esperti prove fotografiche e di altro genere. Il risultato è purtroppo una conferma delle parole di B.

Molte delle sue rivelazioni integrano perfettamente il lavoro di altri autori, medium e contattisti. E del resto, spetta a chi legge l’ultima parola. Tuttavia, secondo queste rivelazioni, il tempo che ci resta non sarebbe nemmeno sufficiente ad approntare una difesa militare e civile contro la peggior minaccia che si possa immaginare. Il tempo è ormai il nostro, vero, nemico.

          Dopo il primo incontro, una sera di gennaio, ragionai parecchio su questo personaggio e quel che prometteva di rivelare. Certamente, il mio amico Carlo non poteva che concordare con la sua storia ed era il suo maggior alleato. B. stava scappando da una minaccia per lui reale, questo era indubbio. Inoltre, presentava un impianto, perlomeno sospetto, sul temporale destro, dietro l’orecchio.

Al di là della sua storia, questi erano gli unici dati certi. Per una seria indagine di tipo paranormale, avrei dovuto reperire informazioni sui suoi genitori, il luogo dove aveva vissuto prima di iniziare quel suo girovagare in perenne fuga e capire qualcosa della sua personalità e delle sue abitudini da parte di chi lo aveva conosciuto. Avrei dovuto,  insomma,  conoscere la sua identità magari utilizzando i dati anagrafici per risalire al suo passato… Metodologia che B. non gradiva di certo. Era per lui indispensabile proteggere il suo anonimato.

Mi restava di studiare direttamente il soggetto e le sue rivelazioni. Su queste, avrei potuto applicare un metodo di seria indagine scientifica.

Ragionai su tutto questo fino al nuovo incontro. Lavorando in un grande ufficio, avrei potuto utilizzare solo le ore serali anche se parte del mese, potevo muovermi liberamente poiché il mio impiego era di tipo part-time.

Carlo sarebbe stato il mio tramite e giacché B. si fidava ciecamente di lui, lo utilizzai, inizialmente, per rivedere la persona che io consideravo un sensitivo-canalizzatore, almeno al fine di poterlo inserire in una categoria determinata di studio.

Ovviamente, ben presto avrei abbandonato quel metodo e, di conseguenza, implementato la ricerca sul campo. Gli eventi che narrerò, chiariranno come e perché.

Desidero, a questo punto, sottolineare che io ho sempre trattato argomenti inerenti alla pura ricerca parapsicologica. L’ufologia classica, per quanto mi riguarda, non rivestiva che un interesse di contorno. Del resto, ritenevo maggiormente interessanti, al fine di studiare determinati eventi correlati alle apparizioni di esseri provenienti da altre dimensioni o da altri piani di esistenza materiale, e l’eventuale nesso con l’enorme materiale che era possibile ricavare dall’archeologia alternativa e dallo studio delle religioni comparate.

In particolar modo, la famosa Teoria degli Antichi Astronauti, era per me molto più interessante e ricca di spunti piuttosto che una pletora di milioni di avvistamenti riguardanti puntini luminosi in cielo fatti in ogni parte del mondo e illustrati da vecchi libri, giornali o riviste, siti internet e persino da Youtube.

Parlo, dunque, di quanto possiamo conoscere della mitologia sumera, egizia, e relativa a civiltà dell'India oltre che precolombiane; ma anche tramite una corretta lettura dei testi sacri della Bibbia e della Torah. E perché no, dei Libri di Enoch oltre ai Veda e i Vedanta.

In realtà, un campo di studio davvero imponente, completato da incredibili scoperte archeologiche che, più che altro, trovano una modesta diffusione tramite i media tradizionali e magari qualche post su internet, per poi tornare nel dimenticatoio, dopo aver raccolto la polvere di millenni.

Ero uno studioso di Parapsicologia che aveva trovato nella Teoria degli Antichi Astronauti, la risposta a molti quesiti in precedenza irrisolti. Bastava sostituire il termine Diavolo e Angelo con Alieno ostile o amichevole, e il gioco era fatto. Tutte le tessere di un mosaico intricatissimo tornavano al loro posto.

Ecco perché quando conobbi B., quel che già sapevo, o credevo di sapere, mi fu davvero utile per iniziare a comprendere i termini del suo discorso. Ma andiamo con ordine.

Il secondo incontro tra noi, presente ancora Carlo, avvenne di giorno, il mese successivo, in un terreno praticamente incolto, tra Viterbo e Tuscania, poco oltre Castel D’Asso.

Trovai Carlo che chiacchierava pacificamente con B., appoggiati entrambi alla vecchia Mercedes blu del mio amico parcheggiata a lato della strada provinciale. La giornata era mite anche se fredda, dato che eravamo ai primi giorni di febbraio.

B. mi fissava mentre lo salutavo, abbracciando nel frattempo il mio amico che sembrava entusiasta di quell’incontro.

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