Mi ritrovai a camminare sull’erba soffice di un prato che mi appariva sconfinato.
In cielo, una luce uguale a quella che mi aveva provocato il malessere di poco prima e che ancora mordeva il mio stomaco. Non vedevo il sole, però, e neppure le nuvole che potevano celarne il chiarore.
Una leggera nebbia color dell’oro celava il cammino a cinque me. Camminando in quella direzione, mi sembrò anzi che la nebbiolina si facesse più fitta e arrivai fino a un punto del sentiero, dove quasi non riuscivo a scorgere i miei piedi.
Ero solo, in un luogo senza suoni, e circondato dalla nebbia. Non provavo alcuna paura e nemmeno il più elementare senso di smarrimento ma non riuscivo a capire dove mi trovassi.
Lentamente, come se arrivasse proprio dal vapore che mi circondava, alle mie orecchie giunse prima un leggero cinguettio, poi ascoltai la voce della donna Elohim che avevo già incontrato.
Capii che era soltanto una voce che si formava nella mia mente. Nessuno stava parlando Si trattava di un pensiero proprio di quel luogo.
- Per te è solo un prato dove stai camminando. La nebbia è il limite della tua percezione, te ne rendi conto? – disse la donna-Elohim.
Senza alcun dubbio, risposi indirizzando la mia voce verso il nulla che mi circondava:
- Da quanto non ti vedevo, o ti sentivo… Dove sei stata?
- Non sono, non ero e non sarò sul tuo piano. Non ci sentiremo più, da oggi o quel che tu pensi sia il quotidiano che vivi. Sei su una retta che non posso più percorrere in parallelo.
- Sei vivente su un altro piano? È da lì che mi stai parlando?
- Devi pensare che stai sognando, anche se non è vero. Quando ci siamo incontrati, è sempre stato così ma non potevo dirtelo o avresti immaginato a una sorta d’inganno sensoriale. Lo sai che tutto quel che ti capita, che vivi, di giusto o sbagliato, di sano o di corrotto, seve solo a svegliarti una volta per tutte? Sei uno di quelli che possono farlo anche se molti di voi, la maggioranza, sono figli dei Rettili. Quelli sì che ti parlerebbero da lì dove sei e probabilmente lo faranno, un giorno. Lo sperimenterai presto.
- Io posso imparare di tutto, ma la situazione non cambia. Questo posto fa parte della mia prigione. Nel mio mondo, quel che prima nascondevano sotto le sembianze una democrazia fasulla, di facciata, ora ha l’aspetto di una dittatura vivente. L’unico pregio è che le persone si rivelano per quel che sono in tali frangenti.
- Non è poco. Abbiamo sempre cercato di farvi capire che non siete tutti uguali, derivanti da una specie di stampo di persone come molti di voi vorrebbero che fosse l’origine della vostra esistenza. La tattica dei Rettili è sempre stata molto semplice ed efficace: una barca piena di naufraghi che trovava un approdo di convenienza dove vivere espiando la colpa originale. Sai bene che all’inizio anche noi abbiamo fondato le comunità di adamiti con gli stessi canoni. Era molto più facile addestrare il vostro spirito in questo modo. Quando leggete la Bibbia, se la leggete, non sapete nemmeno estrarre il significato profondo che quanti definirono la versione in aramaico avevano pensato. I nostri agenti a Roma avevano fatto un buon lavoro finalizzato a chi, soprattutto in futuro, sapesse leggere quel testo che poi i Rettili avrebbero manipolato e utilizzato da par loro. Se avete sotto le mani un testo sacro, almeno leggetelo.
- Lo sai bene che la gente comune ha delegato sia la gestione delle cose materiali che la funzione di ogni culto a un clero che possa dominare le masse.
- Che puntualmente ripete la stessa trama. La questione è molto semplice: esistono parole e atti che trattengono e altre parole e atti che lasciano liberi. Se restate nella prigione, potete prendervela con i secondini e non con chi vi ha indicato la via di fuga, un modo per evadere. È scritto da due millenni del vostro tempo, non sto parlando di opinioni.
- Puoi leggere i testi sacri quanto vuoi ma la Matrice rimane stabile lì dov’è.
- Bene, mi stai parlando di un meccanismo che esiste da prima di voi ed è lo stesso che abbiamo imparato a utilizzare per i nostri scopi, noi Elohim, come ci chiamarono gli Israeliti. Un meccanismo che può essere orientato in ogni modo per imprigionare le anime nei mondi prescelti. Immagina una lente che utilizzi energia derivata per inviare il suo fascio di luce dove si vuole che agisca. Ammetto che ora il meccanismo è gestito dai rettili ma questo non vuol dire che la via di fuga sia cambiata.
- Questa prigione è come un deserto senza uscite.
- La tua prigione. La Matrice ne proietta un miliardo nelle varie menti. Prima o poi chi di voi può, trova la via d’uscita. Immagina una prigione circolare dove sul fondo esista dell’acqua e in alto un solo, minuscolo, foro per uscire. La temperatura della prigione fa in modo che l’acqua rimanga liquida, talvolta ghiacciata. Il ghiaccio arriva a un millimetro dal foro. Può uscire secondo te?
- No, di certo.
- Bene. L’unico modo per l’acqua per poter defluire da quella prigione fatta a imbuto rovesciato, è cambiare di stato tramite il calore. Evaporando, esce. Uscirà solo l’acqua e resteranno sul fondo i detriti che tuttavia non producono più nulla se non immondizia. Ti meraviglia che i secondini di quella prigione stiano operando per non far riscaldare l’acqua? La loro stessa esistenza è legata al permanere di quel liquido all’interno della prigione. Riesci a capirmi?
- Il vapore dove e quando arriva a consolidarsi di nuovo?
- Per contenere vapore serve un luogo diverso, molto più comodo e sofisticato. Se ti va, puoi immaginare un’altra Matrice molto più vivibile e che non ha l’aspetto di una prigione. Il vapore ha una forza motrice un po’ come l’acqua allo stato liquido. Questa forza motrice fa funzionare la Matrice superiore alla vostra. L’intera Creazione è un imbuto rovesciato dove i vari strati servono a far salire l’energia verso l’alto. Funziona così.
- Si tratta di un meccanismo eterno?
- È stato creato per questo motivo. Dove siamo arrivati noi, che un tempo lontano abbiamo cercato di organizzare la vita tra i vostri avi, si vede quel che ti ho appena descritto e, credimi, nessuno qui parla di prigioni ma di opportunità. Il meccanismo permette di essere utilizzato per risalire, come fecero, prima di noi, altri.
- Ho sempre voluto chiedertelo: in quale Dio credete voi, che siete stati i nostri creatori sulla Terra?
- Non abbiamo creato un bel nulla. Vi abbiamo solo fornito il DNA di base per vivere lì e tentare la risalita. Era quel che i nostri creatori volevano che facessimo. Non serve a nessuno che l’energia rimanga stagnante in fondo, deve circolare. Se qualcuno vuole bloccarti, è un rettile o un suo amico fraterno. Questi tizi pensano di vivacchiare sul fondo della prigione in quel nefasto e fetido humus di immondizia che lì ristagna, insieme all’acqua marcia. Se non evaporate da lì, potete prendervela un con loro ma molto di più con voi stessi. Sto parlando di chiunque abbia le qualità per andare via, non della maggioranza.
- Vuoi dire che gli ibridi rettiliani sono la maggioranza di noi?
- Certamente, lo sono. Una maggioranza che vuole e deve condizionarvi perché il liquido prezioso siete voi e senza di voi, non c’è alcun detrito da brucare in quel fetido marcire. Per continuare a esistere, hanno dovuto mischiare le carte e confondere il gioco. Solo il retro della carta ti rivela la sua vera natura. Ti sto dicendo cose che abbiamo già fatto scrivere e tu le hai già lette ma le hai rifiutate, questa è la verità. Avete tutti la testa piena di falsi concetti e questo serve proprio a bloccarvi in quella che chiamate, a ragione, una prigione. Peccato che abbiate la chiave già in tasca.
- Ho perso il filo: ti avevo lasciato mentre eravate impegnati nelle Guerre Temporali.
- Il tempo non è uguale ovunque. Se la Matrice ha due colonne principali, alle quali è appeso l’intero meccanismo, sono proprio Tempo e Spazio. Quando eravamo impigliati nell’ultimo tratto e ancora consideravamo queste due colonne, abbiamo dovuto fronteggiare l’ennesimo assalto dei rettili che tramite la loro tecnologia ci avevano raggiunti sul limitare del Tempo. Io sto parlando del mio passato ma per te è il futuro.
- Siete riusciti a batterli?
- Per battere quegli esseri devi sterminarli. Non puoi riuscirci in altro modo. Tu non hai le armi, mentre noi non potevamo rivestirci di odio animale per combatterli. Devi capirmi: una colonia non vale la nostra essenza immortale. Abbiamo lasciato l’impronta di noi nei vari luoghi del Tempo, come ora tu stai ascoltando questa voce in un tempo molto vicino al tuo sulla Terra. Io non sono lì, sono molto più in alto. Da dove sono io, potrei, forse, parlarti nel sogno ma dovrei abbassare di molto la mia proiezione astrale.
- Ti capisco. Non ci incontreremo mai direttamente?
- Qui il mai o il sempre non esistono più. Dove mi trovo, esiste solo l’Eterno Presente. La vostra risalita, per certi versi, è molto più veloce della nostra liberazione. Non devi pensare che ci incontreremo. Probabilmente, ci siamo già incontrati. Da qui non è possibile pensare in questi termini di polarizzazione temporale. Dove sono ora, Tempo e Spazio sono concetti descritti nei nostri libri mentali di storia antica. Io credo che tu sia già qui, tra noi, ma il tuo aspetto non ha nulla a che fare con l’impronta genetica alla quale sto indirizzando questi messaggi. Non ho modo di capire chi, tra noi, sia il soggetto attuale al quale ho spedito queste missive.
- Mi stai dicendo che sono destinato a svegliarmi lassù?
- Qui nessuno dorme. Il sonno non ci serve più. Se mi puoi ascoltare, hai le orecchie per farlo, tutto qui. Chiunque può viaggiare nei mondi onirici, ha la possibilità di varcare la Matrice. Questo è il retro della carta che può orientarvi.
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