martedì 22 novembre 2022

L'INGANNO DEL DRAGO - estratto

 

Sapevo che era possibile volare senz’altro conforto che la bussola, per un pilota esperto, ma immaginavo che nel normale traffico aereo commerciale, tale procedura includesse una quota di rischio non trascurabile.

Per esempio, i piloti di droni utilizzavano alcuni siti per tracciare i propri percorsi senza rischio di collisione con aeromobili che rispettavano il regolamento ufficiale dell’ente di controllo italiano. Dovendo andare sulle rotte internazionali con un piccolo aereo, sinceramente, non ne conoscevo la procedura di sicurezza prevista. Sapevo soltanto che qualunque fosse, noi non potevamo rispettarla. Alfa temeva, come sempre, di essere intercettata dai Rettiliani tramite i loro servi umani.

Olga fu chiara su un altro argomento: partendo dall’Italia in completo anonimato, dovevamo rientrare con uguale segretezza. Era un modo per sparire comunque da qualsiasi tipo di tracciamento ancora possibile per ciascuno di noi: il pilota, Olga, Igor ed io. In caso contrario, la missione non poteva neanche iniziare.

Pensai di rivolgerle, tuttavia, una domanda precisa:

- Cosa vuoi dire quando affermi che useremo procedure che garantiscano il totale anonimato anche al rientro?

La sentii sospirare al telefono – Sai che le nostre trasferte, di solito, non comprendono, diciamo, la certezza del risultato finale. E sai anche che di solito non siamo sposati proprio per non dover salutare, ogni volta, i nostri familiari con la stessa commozione.

- Quindi, alludi alla pericolosità insita nell’oggetto della missione e non solo alle difficoltà di sfuggire eventuali tracciamenti propri della trasferta. 

- Infatti, è bene che tu lo sappia anche se… spesso mi accorgo che la morte non ti spaventa affatto. Una tua caratteristica che ancora non riesco a capire perfettamente. Non avere paura è diverso dal non provare sentimenti. Talvolta, sembra che stia aspettando soltanto di poterti liberare di questa incarnazione.

- Sono a posto con la coscienza. Ho di paura di soffrire, non di morire. E so che ogni volta che chiudo gli occhi per sognare, in realtà sono morto. Cosa mai potrebbe spaventarmi ancora?

- Sono felice che la pensi in questo modo.  – concluse laconicamente, prima di terminare la comunicazione.

Due giorni più tardi, comparve sul mio cellulare un’altra mail con il luogo da raggiungere e l’ora dell’appuntamento per volare in Brasile. Quanto accadde da quel momento in poi, riguarda uno speciale momento della mia esistenza, nel quale ho potuto apprendere nozioni che mai avevo nemmeno immaginato in precedenza. Nel contempo, temo che la loro descrizione risulterà soltanto approssimativa e parziale. Da scrittore non sempre ho la capacità di raccontare nel modo più vicino alla capacità di comprensione comune alla maggior parte delle persone, avvenimenti che ho difficoltà a comprendere io stesso. Potrei aggiungere che le parole non bastano a illustrare logicamente neanche la metà dei significati che balenano nelle realtà alternative alla nostra veglia quotidiana.

Questo terzo libro della trilogia dei Rettiliani l'avevo inizialmente intitolato La versione del rettiliano. Ho deciso di cambiare titolo: L'inganno del drago.

Si trattava pur sempre di un romanzo non ancora pubblicato, quindi, non esisteva alcun problema di ordine burocratico. Avevo annunciato l'uscita nel 2022 perché questa era la mia volontà e per un motivo molto semplice: è il più simbolico dei tre libri dedicati ai Rettiliani. Adatto al periodo di grande tribolazione e confusione che le Elite avevano stabilito lanciando l'attacco alle genti sfruttando la pandemia creata appositamente.

Scrivere fantascienza, solitamente, può includere l'intento di divulgare questioni scottanti che non troverebbero spazio all'interno della pubblicità assegnata al genere letterario del momento; oppure, si scrive fantascienza al fine di poter divulgare segreti particolari tramite una narrazione convenzionale.

Si può pensare di tutto ma non il contrario di tutto.

Nel cinema, in un mare di pellicole apparentemente create per l'intrattenimento, la nostra sensibilità ne seleziona automaticamente alcune. Spesso le ho segnalate tanto nel blog personale che nei romanzi: da Galline in Fuga a Essi vivono, passando per Matrix o il Truman Show.  O ancora Blade Runner, un film talmente potente da risultare scandaloso, oppure il recente 6 Giorni sulla Terra.

Sappiamo che le Elite hanno l'obbligo di divulgare, con eguale energia, quel che vogliono fare, prima o dopo averlo fatto, per evitare i rigori delle leggi universali. Questi despoti potrebbero aver utilizzato la letteratura e il cinema per lo stesso motivo, presumibilmente per avvisare l'Umanità che è vittima di un incantesimo sensoriale, da molti chiamato Matrix o Matrice, pur continuando a operare sfruttando le dinamiche dell’infernale macchinario.

Analogia perfetta con la confessione cristiana. Puoi essere colpevole dei peggiori crimini, ma se li confessi e ti penti, sei assolto. Notate come sia perfettamente chiaro e limpido tale processo di auto-assolvimento dei peggiori peccati possibili per un essere umano.

Acclarato che le Elite operano in questo modo, mentre continuano a opprimerci con le loro follie criminali, resta da comprendere la materia con la quale è stata edificata la prigione che chiamiamo Matrice e soprattutto come uscirne.

Le Elite sono imbattibili: hanno ricchezze inimmaginabili, eserciti, conoscenze superiori e soprattutto potere politico e giuridico su di noi. Gli manca soltanto un elemento per loro assolutamente determinante: la nostra fiducia.

Il loro sforzo bellico contro di noi punta a continuare a turlupinarci dentro il generale inganno proprio della Matrice. Lecito supporre che questa macchina continuerà a esistere finché noi crederemo che sia lei stessa reale e che quindi rappresenti l’oggettività della nostra vita, mentre è invece illusoria persino la sua stessa esistenza.

Un’illusione per funzionare al meglio deve risultare inesistente.

Estratto dal romanzo L'INGANNO DEL DRAGO, disponibile soltanto su Amazon, al prezzo di soli 5 euro.

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