Abbiamo un totem che dimostra la sua inconsistenza con grande facilità e una buona frequenza. Si chiama Scienza. Viene elevato a direttore delle nostre vite ma non serve ad altro che confermare, sempre e costantemente, la sua fragilità.
Purtroppo quel che avviene in Emilia Romagna, con 200-300 ml di pioggia caduti in pochi giorni, conferma che dinanzi a sisma, alluvioni e uragani il nostro progresso scientifico fasullo mostra tutti i suoi limiti.
Si tratta, tuttavia di eventi naturali. Una natura che, non essendo minimamente interpretata dall'ignoranza della scienza e dalla vanità della tecnologia, si prende il suo spazio come vuole.
Il problema reale è che noi abbiamo edificato le nostre città dimenticando che questo territorio è fertile proprio perché percorso da fiumi da sempre. Questi corsi d'acqua hanno portato detriti che nei millenni si sono rivelati habitat adatto per l'agricoltura e le attività connesse. Le vie che sceglie l'acqua saranno sempre percorse da questa pendenza e se si costruisce nei dintorni la fine è garantita.
La natura è del resto solo un insieme di forze circolari che prima o poi tornano a manifestarsi. Contro queste forze si potrebbero soltanto sopraelevare le nostre vite. Lasciare a terra coltivazioni e fonti di energia naturale, vivendo su piattaforme sopraelevate dal suolo stesso. Credo proprio che la tecnologia necessaria sia già pronta.
C'è da dire, a questo proposito, che moltissime conoscenze utili sono patrimonio delle Elite che le detengono senza condividerle con il mondo scientifico aperto al pubblico. Sono quasi tutte di origine extraterrestre. Per il resto, si sa già che il suolo della penisola italiana si è formato tramite detriti che torneranno al mare, prima o poi.
A dirla tutta, bisogna sempre ricordare che i nostri libri di storia, come i libri dedicati alle scienze, contengono circa l'ottanta per cento di menzogne, falsità e omissioni. Non si tratta di semplice ignoranza ma di un programma stabilito ed eseguito con coscienza maligna da parte delle Elite nel tempo. Tale programma è iniziato con il cancellare la memoria collettiva di generazioni che non dovevano poter ricordare un passato migliore del nostro presente e, temo, del nostro immediato futuro.
Quando la maggioranza dei viventi potrà ricordare quel che avvenne realmente, sembrerà un insieme di nuove scoperte e i responsabili non saranno più vivi per pagare quanto devono. Quando riscopriremo le antiche tecnologie che ci permettevano di ricavare dall'etere energia pulita, sicura e soprattutto illimitata, saremo talmente diversi da oggi che ci sembrerà di aver trovato una grande fortuna, dove in realtà si è verificato un enorme inganno a nostro danno. I colpevoli saranno ormai troppo distanti per pagare il misfatto compiuto.
La difesa dei nostri oppressori risiede e consiste nello Spazio - Tempo. Di questi argomenti ho parlato, finora inutilmente, in tre libri di fantascienza che trovate nella MIA PAGINA AMAZON. li indico spesso negli articoli di questo blog, letto da pochissime persone.
Vero è che la verità, se non pronunciata dai viventi, la urlerebbero le pietre. Ma nel caso di piccoli intellettuali come me, la verità, seppur pronunciata, è coperta da un coro incessante di menzogne urlate a piena voce da televisioni, radio, cinema. Perfino le finte manifestazioni di piazza la coprono con regolare frequenza.
Come potete vedere, nella realtà odierna esiste persino qualche, finto, libertario che pensa di riformare un regime che dovrebbe essere smantellato alla radice. Quella radice si chiama memoria storica. La menzogna inizia lì, con la finta storia, la finta religione e soprattutto la scienza da operetta tragica che ci ritroviamo e che riesce soltanto a inchinarsi dinanzi ai fenomeni naturali.
Purtroppo chi è finora vissuto nella menzogna, può trovare la forza per ribellarsi ma non la direzione nella quale operare i propri sforzi. Il resto lo fa l'arroganza dell'ignoranza che opprime tutti o quasi.
Io so che continuerete a credere in quel che non esiste, in un tragico gioco di specchi che troppo spesso si riducono in frantumi quando è ormai troppo tardi.
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