mercoledì 28 giugno 2023

LA MORTE NON GIOCA A CARTE - 9

 


9. Non posso dire che non provai paura, durante quel viaggio tra notte e alba. Mi sentivo inseguito.

Non chiusi occhio, e ingannai il tempo consultando le notizie sul cellulare. Con il mio paese impegnato a foraggiare una delle guerre più assurde che storia avrebbe ricordato, non c'era da stare allegri. Pensai che il buio sarebbe durato a lungo dato che anche il clima non si dimostrava benevolo: la fila di sedili del mio vagone era vuota per metà.

Il rumore del treno era costante e quasi inesistente. Lentamente, chiusi gli occhi.

Quando mi svegliai, vidi sul display elettronico che ero arrivato quasi alla stazione  di Pisa. Da lì avrei dovuto prendere una corriera locale. Per quanto ne sapevo, nessuno mi aveva seguito.

Scesi dal treno, insieme a varie persone. Tutte avevano l'aria di correre in fretta verso la propria destinazione, probabilmente una fabbrica, un supermercato o un ufficio. 

In un bar vicino alla fermata della vettura che mi avrebbe portato alla pensioncina che ricordavo da ragazzo, consumai una breve, prima colazione. Presi anche il biglietto per il viaggio che mi attendeva. 

La corriera si fermò con stridore dei freni e si riempì in fretta. Tutte persone che avevano l'apparenza di lavoratori nei campi, comprese due ragazze molto vivaci vestite di jeans grossolani e grandi foulard colorati.

Avrei raggiunto tra poco un località che conoscevo bene e che avevo frequentato da ragazzo. I colli lungo l'Arno custodiscono varie posizioni forse poco conosciute ma molto gradevoli, adatte a un turismo anche economico. 

Ricordavo le escursioni intorno alla riserva di Santa Luce, che si estende per circa 105 ettari circondata da boschi di macchia mediterranea. Il lago, poi, è noto per la sosta che offre a varie famiglie di uccelli acquatici. 

Quando scesi dalla vettura, camminai per qualche minuto verso il bosco ovvero dove ricordavo sorgesse una pulita e allegra pensioncina circondata dal verde.

Purtroppo, quando arrivai, erano le sette di mattina e l'aria fresca contrastava con un silenzio forse eccessivo, in quella zona. L'edificio appariva deserto.

Cercai nei dintorni senza vedere nessuno. Le imposte di colore verde sbarrate, il silenzio opprimente e nessun movimento a parte alcuni merli che si trastullavano sui balconi con le persiane sbarrate.

Ero da solo.

Continua

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