17. Stavo muovendomi, sulla corriera, verso una destinazione scelta a caso, in Toscana. Non dovevo fornire alcun indizio, nessuna certezza, al mio inseguitore. Avevo anche seppellito il mio smartphone, in un terreno accanto alla pensioncina chiusa. pensando che fosse la traccia che si potesse seguire anche se quel tipo d'intercettazione la immaginiamo, comunemente, possibile per gli enti governativi e gli inquirenti ufficiali e non certo per i singoli criminali.
In realtà, siamo costantemente circondati, tracciati, inseguiti da un regime tanto cieco nell'anima collettiva di chi lo compone quanto avido d' informazioni circa noi stessi. Si calcolano le nostre capacità tramite le denunzie dei redditi, le nostre spese tramite i bancomat, i nostri movimenti desumendoli dai cambiamenti d'impulsi inviati dai nostri telefoni cellulari alle celle telefoniche e tutto questo non ci tormenta neppure un istante.
il resto del lavoro lo avrebbero completato presto le migliaia di telecamere installate nelle grandi città, collegate al sistema di sorveglianza centrale garantito dal 5 G compreso il meccanismo di riconoscimento facciale già sperimentato. Un Grande Fratello finalmente e ufficialmente installato e atto a convogliare perfettamente ogni informazione sui singoli cittadini, me compreso.
Noi abbiamo lasciato al regime la libertà di conoscere tutto di noi mentre noi non sappiamo nulla di lui se non le facce da palcoscenico di terz'ordine dei pagliacci che si agitano sul palco della politica.
Comparse che riescono a conoscere se non manovrare direttamente le marionette sottostanti dato che noi, abitualmente, siamo collocati persino al di sotto del palcoscenico.
Marionette e burattini sempre più sordi a ogni sollecitazione, addormentati tramite l'ipnosi televisiva e piegati costantemente a ogni desiderata del regime. C'era chi aveva ipotizzato il potere anestetico nascosto nelle acque potabili, c'era anche chi pensava a misteriosi composti inseriti nelle scie che alcuni aerei rilasciavano nell'atmosfera, perfettamente visibili nei consueti reticolati che ognuno di noi può, ciclicamente, osservare in cielo alzando il naso.
Teorie definite complottiste dai benpensanti da studio televisivo che, a parte questa funzione di negare ogni possibile spiegazione a tanta immobilità delle masse, erano soprattutto utili al regime per spiegare come mai fosse necessario soffrire tanto in questo, povero, paese.
Neppure tanto lontano, oltralpe, era in corso una sorta di rivoluzione permanente di tante persone indignate dalle malefatte del regime locale. Oltre oceano, avevano saputo a stento, di interi convogli di gente armata fino ai denti che andavano a sfidare una povera governatrice che aveva osato invitare personalmente alla vaccinazione obbligatoria la cittadinanza.
L'italiano medio incarnava ormai una specie a sè, un vero esempio utile per un laboratorio avanzato di sociologia della schiavitù probabilmente a causa di fortunose combinazioni genetiche oppure a causa degli potenti effetti anestetici di una dieta troppo ricca di carboidrati.
Non sapevo quali altre spiegazioni fornire a me stesso per la constatazione di far parte di una mandria di pecore addormentate e sognanti. Mandria dalla quale, peraltro, dovevo imparare a distinguermi silenziosamente e nascondermi se volevo rimanere una pecora viva.
Mi venne da ridere mentre la vettura mi faceva sobbalzare a causa della consolare sconnessa. Stavo lottando per restare nei panni di una marionetta, come, in fondo, avevo fatto per anni.
Continua.
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