Pensai
se fosse vero che Cella era scomparso, come del resto se fosse stato vero e
reale lo stesso Lo Fusto che mi aveva accompagnato a Perugia per poi sparire. Io
potevo anche impazzire ma a Perugia ero andato in automobile, per poi tornare
con un treno. Quando non so cosa fare, non mi resta che telefonare a Cassini.
Mister
Tau è solo al mondo, ma ha un paio di amici.
-
Ti sono bastati i fondi inviati sulla tua carta? – chiese lui.
-
Anche per pagare il treno. Sono rientrato adesso. Non mi ci ritrovo, Jimmy. Da
quando sono riemerso dal coma, il mondo mi tira brutti scherzi.
-
Forse, te le hanno tirati le streghe che hai ricevuto in casa. Ti sei tolto il
pendente?
-
No. Mi aiuta a restare unito al mio mondo. A volta, penso che sia come
un’ancora.
-
E lo è, tutto sommato. Comunque, quando non credi più a te stesso, sei messo
bene, almeno non hai più illusioni da coltivare. Non pensare che quello che
vedevi allo specchio sia stato proprio il tuo volto. Noi siamo una finzione.
Possiamo continuare ad accettarlo ma crederci, proprio no. E lo stesso vale per
le nostre giornate quotidiane. Noi pensiamo costituiscano un filo che unisce la
realtà ma non è così.
-
Bene, mi dici, ora, cosa dovrei fare?
-
Semplice: se non lo vedi da te, nulla di nulla. Spendi la tua lauta pensione,
bevi, mangia, dormi e guarda quelle castronerie che trasmettono nella scatola
magica chiamata televisione. Se tornano le streghe o poliziotti o altre persone
strane, chiama. Io stesso, più che studiare, non faccio. Ho lavorato per mezzo
secolo. Ora devo studiare per affrontare quel che mi aspetta dopo la vita
terrena. Purtroppo, non posso portarmi la governante.
-
Non ti sei mai sposato.
-
Non mi potrei portare neppure la moglie. L’unica donna che ho amato era stata
posseduta dal demonio o chi per lui. S’innamorò di me quando la liberai. Ero
giovane, stavo per finire l’università. All’epoca scacciavo demoni per
passione. Dalle dimensioni oscure che esistono sotto il piano materiale, un
demone aveva preso una giovinetta. Costei pensava seriamente che i suoi primi
turbamenti ormonali fossero peccati. E nell’incertezza, o nella disperazione, i
demoni provano gaudio e gioia. L’aveva presa uno spirito assai vorace e questa
poveretta vomitava robaccia verde dopo aver mangiato. Voleva solo frattaglie di
pollo crude. Poi vomitava e bestemmiava. Quando i genitori, disperati, mi chiamarono,
la trovai nel letto coperta di vomito, con i capelli impiastricciati di non so
cosa, ma bella come l’alba di giugno.
-
Come un germoglio sotto la neve?
-
Beh, sotto la pece, è più giusto. Quegli esseri non possono provare nulla e
allora si installano nelle persone deboli e confuse. Come fecero con mia madre.
Avevo dodici anni quando scacciai quel demone con la sola forza mentale. Si
passarono la voce. Ogni demone che ho scacciato in seguito, ricordava il primo
esorcismo. Comunque, fu molto difficile scacciare il demone che possedeva
Clarissa. Si era legato a lei quasi per amore. E, si sa, l’amore è la forza più
grande che esista. Impiegai quasi un mese per liberarla e quando tornò in sé,
pesava trentadue chili. Mi disse di aver trascorso quei giorni in un posto
molto freddo e solitario. I demoni non riescono a scambiare per sempre il loro
posto con le consapevolezze che violano e le parcheggiano in una dimensione
vuota ma gelida. Il nulla freddo.
-
Il loro mondo è così spaventoso?
-
No, non fa alcuna paura. Uno di loro me lo descrisse: alto, senza fine,
profondo, senza tempo e spazio e pieno di oggetti neri e grigio scuro. Il cielo
ha lo stesso colore della terra, non fa freddo e non fa caldo. Acqua nera come
la pece scorre tra le montagne altissime e oscure. Nient’altro. I demoni
aprirono gli occhi senza pupille in quel posto e non ricordano altro. Erano
stati generati dall’ombra del Demiurgo causata dal Big Bang. Quei figli
dell’oscurità non potevano capire cosa fosse la vita ma seguirono la flebile
luce che vedevano risplendere talvolta nel loro cielo buio e trovarono la
dimensione terrena dove impararono a entrare nello spazio che si crea tra i
sentimenti e la paura. Era simile a loro, quel tipo di energia negativa, e
potevano ferire gli esseri deboli e disperati ed entrarci. Poi aprivano gli
occhi su un mondo pieno di luce e di vita. Queste sono le possessioni definite
diaboliche.
-
Ognuno ha i suoi problemi. Tornando ai miei, quindi, dovrei soltanto fermarmi e
attendere.
Cassini
sospirò – Pare proprio di sì. Ragioniamo: dovevi aiutare un vecchio amico che
scompare senza lasciare traccia. Poi ricevi tre streghe che ti marchiano come
un vitello da latte. Arriva un altro poliziotto che ti propone di cercare il
primo e ti porta a Perugia, per poi scomparire all’interno di una casa
psichica. Cosa vorresti fare? Un uomo
sano di mente, andrebbe in quella casa per risolvere il quesito che ti hanno
proposto ma tu non sei sano di mente.
Estratto dal romanzo inedito IL SEGRETO DELLA VITA ETERNA attualmente in visione presso gli editori Castelvecchi e Edizioni E/O. Se volete leggerlo, potete chiedere a loro.
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