Il romanzo di fanta-verità che gli editori italiani non vogliono pubblicare. Vi propongo alcuni estratti perché certamente qualcuno di voi, se non la maggioranza, non ha potuto ottenerlo tramite Amazon. Pubblico questi estratti prima di darvi l'elenco degli editori ai quali lo invierò nuovamente, per farvi un'idea di come lavorano questi signori e del motivo reale per il quale le librerie stanno chiudendo.
Introduzione
Studio Parapsicologia dall’età di quindici anni. La
Parapsicologia è la scienza che si occupa di analizzare e catalogare i fenomeni
ESP. Il grande merito di questi studi è aver sottratto alla superstizione
popolare personaggi e avvenimenti al limite della realtà oggettiva. Per quanto
riguarda l’Ufologia e i fenomeni correlati, niente come le adduzioni (abduction) e le indagini da compiere in
questi casi, somigliano e chiamano in causa, a mio avviso, la classica indagine
di tipo paranormale.
Quando
siamo in presenza di una persona che si ritiene oggetto di un rapimento da
parte di entità aliene, la prima cosa da fare è sincerarsi delle sue condizioni
psico-fisiche.
Si deve
poi analizzare con la massima attenzione il suo racconto al fine di evitare
possibili raggiri o persino l’eventualità di un racconto fatto da un esaltato
mentale.
Eseguita
questa analisi preliminare, il racconto della persona che si ritiene oggetto di
rapimento dovrà poi essere incasellato in una fattispecie analoga già esistente.
Tra i
rapimenti da parte di entità credute aliene, si registrano molte diversità.
Il
problema è che il materiale di pubblico dominio è talmente vasto e variegato, come pure sono diversissimi
i metodi attuati per evitare frodi e raggiri, che risulta praticamente
impossibile inserire i vari casi in categorie concettuali precise.
Infatti,
l’unica classificazione prevista dall’Ufologia classica riguarda i tipi di
incontro:
Un
incontro ravvicinato è per gli ufologi, un evento che prevede di venire in
contatto da parte di una o più persone, con un oggetto volante non identificato
(UFO) e con esseri viventi (alieni). Si deve a J. Allen Hynek, questo tipo di
classificazione.
Tra gli
incontri ravvicinati del primo tipo, vengono elencati gli avvistamenti di dischi
volanti diurni, luci vaganti di notte, oggetti aerei che non è possibile
collegare alla tecnologia umana.
Gli
incontri ravvicinati del secondo tipo, prevedono il contatto con i fenomeni
riconducibili a un UFO o alla sua attività diretta, quali cerchi nei cereali,
calore o radiazioni, danni visibili sul terreno, animali spaventati, paralisi
di esseri umani, interferenza diretta con motori o radio comunicazioni, perdita
temporale, ricordi confusi.
Il
terzo tipo di incontri ravvicinati include l’osservazione diretta di personaggi
riconducibili ai passeggeri di un UFO.
L'ufologo
Jacques Fabrice Vallée introdusse un quarto tipo di incontri ravvicinati, nel
caso appunto delle abduction. Una o
più persone che vengono rapite e spesso tratte a bordo degli UFO, da entità
aliene o presunte tali.
Steven
M. Greer fu poi il primo a classificare con il termine incontri del quinto
tipo, tutte le riunioni bilaterali a cui hanno partecipato esseri umani ed
esseri alieni.
Il
sesto tipo di incontri ravvicinati riunisce più o meno le prime due
fattispecie. Di solito si usa questa classificazione quando il contatto con un
UFO genera ferite o la morte degli umani che ne sono direttamente coinvolti.
Il
settimo tipo di incontri ravvicinati riunisce tutti quei casi quando, nel passato
o nel presente, si registra un’ unione carnale tra elementi non terrestri ed
esseri umani.
Ritengo
che la classica ricerca ufologica soffra di un errore concettuale abbastanza
grave. Non si mette mai in dubbio l’autenticità della percezione registrata dai
testimoni viventi umani in relazione alle caratteristiche stesse di quanto
percepito. Al di più, si verifica la credibilità del percettore.
In
altre parole, si verifica comunque, generalmente, la bontà del racconto, la sua
genuinità e mai il fatto che possa risultare la realtà stessa di quanto
percepito ingannevole piuttosto che autentica.
E’ un
po’ il caso di un bambino molto piccolo che veda una scena in televisione.
Credendo
che la televisione mostri una realtà oggettiva seppur solo visiva, il bambino
non potrà mai capire quanto di vero, di verosimile o di simulato ci sia in una
qualunque trasmissione. Per il nostro ipotetico bambino, il filmato di guerra
di un telegiornale sarà esattamente uguale a un film di guerra. Anzi, il
testimone della trasmissione televisiva non si porrà neanche il dubbio di
un’eventuale differenza di immagini mediamente perfettamente analoghe.
Quel
che vediamo, nella nostra vita, può dipendere non solo dalla nostra capacità di
percepire ma anche dalla realtà della percezione stessa.
Quando
osserviamo un evento non riconducibile all’ordinarietà della nostra vita,
parliamo indifferentemente di un accadimento incredibile, impossibile o
addirittura di un miracolo. E tale convincimento può dipendere direttamente
dalla nostra capacità di percepire ma anche dalla nostra cultura e persino
dall’intensità del nostro misticismo.
Difficilmente
ci porremo il problema opposto: è vero quel che abbiamo percepito o visto
direttamente? È la realtà provata o è semplicemente una finzione approntata
appositamente da chi vuole ingannarci?
Questo
dilemma ha invero colto alcuni ricercatori che, analizzando determinati incontri
ravvicinati del primo tipo, hanno ipotizzato che le navi o navicelle
presumibilmente di origine extraterrestre, possano invece essere aerei di
nuovissima generazione o comunque macchine volanti sperimentali o segrete
prodotte dagli umani.
Altri
hanno pensato di risolvere questo dilemma con l’idea che nel caso trattasi di
macchine volanti costruite dagli esseri umani, la progettazione di tali
macchine, molto avanzate per la nostra tecnologia, derivi invece da
retro-ingegneria aliena recuperata da dischi volanti abbattuti o caduti.
Ecco
perché le classificazioni comuni all’Ufologia classica finiscono
inevitabilmente per cozzare contro lo scetticismo militante di certi
intellettuali e dei negazionisti per mestiere. Un’operazione non riuscita ai
detrattori della Parapsicologia che si sono dovuti limitare a negare
l’esistenza stessa dei fenomeni studiati prima del tentativo di denigrare il
metodo di studio e di classificazione di tali fenomeni.
Da
studioso di Parapsicologia, invece, ritengo che prestare il sistema classico di
analisi e di classificazione proprio di tale scienza, ai fenomeni ufologici,
possa servire a renderli molto più credibili e soprattutto riconoscibili,
adatti a una classificazione perfettamente razionale.
Questo
libro è partito da queste, mie, convinzioni. Quanto avvenuto durante la ricerca
in questo libro narrata è invece il frutto della mie indagini sul campo.
Tali
indagini sono state svolte da me nel manifestarsi di alcuni eventi e mediante i
racconti di determinati personaggi che ho potuto incontrare direttamente.
In modo
particolare, la conoscenza di un addotto, B., è stata grandemente preziosa e
illuminante riguardo una realtà che non immaginavo prima, anche se avevo letto
di determinati argomenti.
Le
conclusioni alle quali sono pervenuto, non inducono alcun rassicurante sentimento.
Da un periodo nel quale ho provato una semplice curiosità intellettuale, sono
passato a sperimentare l’ angoscia tipica del ricercatore frustrato e infine la
paura di una vera e propria, imminente, invasione aliena con lo scopo d’
impadronirsi del nostro pianeta e sottomettere definitivamente e completamente
la razza umana ai propri voleri.
Quanto
potrete leggere nelle pagine che seguono, potrà convincere voi di tale pericolo
oppure no. La vittoria degli invasori alieni dipende esclusivamente da tutto
ciò.
brano tratto da LA TERRA INVASA DAI RETTILI
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