Se avete un buon rapporto con il vostro mondo onirico, ovvero quello che visualizzate mentre dormite, allora saprete che frequentate quasi sempre gli stessi ambienti o perlomeno località molto vicine tra loro, incontrando una moltitudine di persone. Tra queste ultime, qualcuno conosciuto durante l'esperienza terrena, altri completamente sconosciuti almeno secondo la vostre memoria del momento, infine persone defunte sulla Terra.
Volendo esaminare, quindi, il processo mentale che inizia quando dormiamo, potemmo definirlo un'immersione, tipo palombaro, in un mondo quasi sempre alternativo al piano terreno ma dove incontriamo talvolta i defunti di questo piano come le persone che frequentiamo ora in tale mondo. Potremmo anche cercare d' immaginare come e quando essere rintracciabili noi dagli altri. In altre parole: possiamo vantare un indirizzo eterico?
La questione è stata molto dibattuta durante i secoli, nel senso di definire la realtà del mondo onirico: esiste solo per noi, essendo una nostra fase di pura immaginazione, oppure, più semplicemente, ci ritroviamo, insieme ad altri, nel medesimo luogo?
Non si tratta di un problema filosofico, ma di un enigma molto facile da risolvere ma complicato da spiegare. Semplicemente, un problema che, una volta dipanato, diventa un insieme di istruzioni da poter fornire a chi volesse connettersi a noi coscientemente durante la fase onirica.
A questo punto della discussione, dobbiamo concordare, o no, sulla questione cruciale: quelli che visitiamo sono luoghi autenticamente esistenti? La mia è una risposta positiva: esistono per tutti quelli che ci capitano e che, anzi, edifichiamo costantemente con la nostra fase cosciente, cioè mentre siamo svegli. Il mondo eterico ha questa caratteristica: esiste perché l'abbiamo creato noi e quelli prima di noi. Quindi lo possono visitare tutti ma proprio tutti quelli che dispongono di un'energia vibratoria sufficiente, pari a quella del nostro corpo eterico, definito anche corpo di sogno. Di conseguenza, esiste il nostro indirizzo eterico.
Estratto dal romanzo LA VITTORIA DEI RETTILIANI
Nessun commento:
Posta un commento