martedì 20 maggio 2025

Io, solo un sopravvissuto

 Su questo blog mi occupo solitamente di analizzare e descrivere opere letterarie, in particolar modo le mie ma non soltanto. Stavolta, vi parlo non di componimenti letterari ma di chi li scrive. L'autore che scrive e non solo ciò che è stato scritto.

Ero una persona comune, in discreta salute, di circa 58 anni. Mi ero occupato da sempre di Parapsicologia e Spiritismo, poi, come narrato nel romanzo LA TERRA INVASA DAI RETTILI, mi ero trovato a contatto con l'aspetto più inquietante dell'Ufologia moderna: le adduzioni (i rapimenti da parte di alieni). 

Fino ai giorni raccontati in quel romanzo, ero stato un individuo alquanto comune, con la passione per la letteratura. Avevo già scritto vari romanzi gialli, senza incontrare quella strana eventualità chiamata successo. Non avevo un editore e tanto meno un agente che si occupasse della mia attività. Vivevo lavorando in un grande ufficio e potevo contare su una famiglia affettuosa: moglie e due figli. 

Poi, poco dopo i fatti narrati nel romanzo sopra citato, scoppiò quella che il mondo ricorda come la pandemia da virus. Qualche politico nazionale dichiarò che niente sarebbe stato più come prima e almeno per me questa predizione si avverò in pieno.

La crisi mi colse poco dopo esser iniziato il confinamento in casa delle persone dovuto al dichiarato tentativo di contenere l'infezione. Era prescritto l'utilizzo di mascherine sanitarie anche durante la frequentazione dei supermercati e di altri luoghi pubblici necessari alla quotidiana sopravvivenza come le farmacie. 

In quel periodo fummo certamente sottoposti a una propaganda terrorizzante, ma tra le persone di mia conoscenza il virus aveva comunque contagiato alcuni anziani, poi, man mano si aggiunsero altre vittime più giovani. Gli ospedali erano descritti come luoghi di grande e pericolosa nocività, dove si moltiplicavano i decessi. 

In tempi definiti record dagli esperti, furono annunciati i tanto contestati vaccini ma in quel momento mi ammalai io stesso. Nella mia famiglia, ben presto ci contagiammo in tre. Io ero l'unico a non aver preso neppure una dose di vaccino. E non la presi mai.

Devo confessare che odio qualunque imposizione, soprattutto in materia sanitaria. Non sono mai stato un no-vax ma neppure un sostenitore a spada tratta dei vaccini né di altri medicamenti. Nella mia esperienza non esiste alcuna panacea adatta a curare ogni male e per chiunque. Soffro di forti allergie fin da bambino e so benissimo che esistono milioni di sostanze, naturali e artificiali, che risultano innocue per la generalità degli individui ma per alcuni sono nocive o addirittura letali. A causa delle mie allergie, sapevo che esistono alcuni pollini, alcuni antibiotici e altre sostanze che per la mia salute sono pericolosissime e mi  provocano shock anafilattici. 

In queste condizioni, non potevo fidarmi di un vaccino dichiaratamente sperimentale e ottenuto in tempi fin troppo rapidi, quindi non ho mai contemplato neppure lontanamente l'idea di sottopormi alla prescritta terapia vaccinale neppure in occasione dell'infezione da Covid. 

Quando mi sono trovato a dover contrastare la malattia, contratta probabilmente durante le mie pur brevi visite nei supermercati, per mia fortuna avevo a disposizione le relazioni di medici considerati già fuori dal famigerato Patto per la Scienza che fu diffuso a quei tempi. Medici che sostenevano si potesse curare la malattia virale tramite rimedi tradizionali peraltro di semplice utilizzo. 

Mentre già soffrivo dei primi malesseri descritti come parte dell'infezione  da Covid, non potendo neppure scegliere di vaccinarmi, cosa che peraltro consideravo ancor più pericolosa, anche a causa delle mie condizioni pregresse, fui costretto a curarmi mediante i consigli dei medici ormai messi all'indice dalla propaganda generale. Avevo febbre che superava i 40 gradi centigradi, una debolezza assoluta e non riuscivo a nutrirmi se non a bere piccole quantità di acqua e latte vaccino.

Dopo i primi giorni di questa situazione, ero più o meno certo di non poter sopravvivere. Nel frattempo avevo iniziato l'assunzione di un noto medicinale antinfiammatorio, e un antipiretico che prendevo esclusivamente dopo un'ora dal rialzo febbrile. Tra le mie conoscenze esisteva la certezza che la febbre comporti comunque un tentativo dell'organismo di combattere violentemente qualsiasi infezione e dunque mi trovai a decidere di non cercare di abbassarla prima di un'ora dal suo inizio. 

Per mia fortuna, non ebbi mai crisi respiratorie di particolare entità. Il sintomo principale erano quindi queste febbri violentissime che duravano ore, poi lentamente degradavano dopo l'assunzione dei medicinali descritti. Dal terzo giorno, mentre ormai mi ero ritirato in una quarantena isolandomi in camera mia,  riuscii ad assumere anche mousse di frutta molto matura. 

Dopo una settimana era talmente debole da non riuscire ad alzarmi dal letto ma ero comunque sopravvissuto ai momenti peggiori. Non potevo che ringraziare quei medici che avevano consigliato il trattamento da me stesso sperimentato. Non saprò mai come sarebbe andata se mi fossi vaccinato. Alla luce delle polemiche sollevate dopo la vaccinazione obbligatoria, alla quale mi sono opposto, non chiedendo mai quella misura orribile e antisociale chiamata Green Pass,  e che infine ha definito perfettamente la dittatura sanitaria che ha colpito, come il Covid, l'intero paese, devo pensare che mi è andata molto bene. O quasi.

Infatti, nel 2022 potevo considerarmi già un sopravvissuto ma iniziò quel periodo incredibile da molti chiamato Long Covid, con una serie di effetti talvolta persino grotteschi. Mentre la mia fiducia nella medicina cattedratica era ormai scesa a livelli di guardia, e mi fidavo soltanto di alcuni sanitari effettivamente sospesi dagli ordini professionali, iniziai a soffrire di un riacutizzarsi dei miei problemi renali. Avevo sempre sofferto di coliche dovute a calcoli renali ma in quel periodo iniziarono a susseguirsi con frequenza.

Dopo i fatti raccontati nel secondo romanzo della saga rettiliana, I RETTILI TRA NOI, iniziò per me un periodo di grande sofferenza dovuta a una serie di coliche che mi fecero pensare a una grave patologia a carico dei reni. In breve sfiorai il blocco renale più volte e ricominciai a stare malissimo. Fu allora che decisi di rinunciare, dopo oltre 35 anni di servizio, al mio lavoro. Non riuscivo neppure ad alzarmi per stare seduto e dovevo prendere forti antidolorifici per lenire i dolori dovuti alle coliche renali. 

Pensai, ancora una volta di rischiare la vita. Poteva trattarsi di un'altra conseguenza dell'infezione virale che avevo combattuto e apparentemente vinto? Mi stavo trovando in un territorio mentale del tutto nuovo e senza poter contare altro che sui consigli di medici che mi parlavano da lontano, tramite i social. 

Nel 2023 ero ormai disoccupato e potevo contare soltanto sui risparmi di una vita di lavoro. A causa delle folli leggi italiane in materia previdenziale, il mio TFR mi arrivò soltanto nel 2024. Nel frattempo avevo affidato alla mia pagina Amazon un terzo romanzo: L'INGANNO DEL DRAGO. Beninteso, i proventi di tre anni di divulgazione tramite Amazon di tre romanzi mi avevano fruttato, nel complesso, poche centinaia di euro senza neppure arrivare lontanamente al limite per dover denunziare i redditi che in Italia è di 3000 euro annui. 

Quando riuscii a riprendermi dalla nuova crisi, ero ormai un disoccupato di 60 anni, emarginato da sempre dall'intera editoria nazionale. Il fatto che i romanzi inseriti su Amazon mi fornirono un buon numero di ottime recensioni, ma pochissimi guadagni, mi convinse a eliminare anche quella vetrina e cominciai a pensare di dovermi rassegnare semplicemente ad attendere la pensione sociale che mi sarebbe arrivata al compimento dei 67 anni, e contando semplicemente sui miei risparmi e così è stato almeno fino ad oggi. 

Il resto l'avete, forse, già letto nell'ultimo romanzo scritto all'interno della saga rettiliana, dal titolo ADDIO ALLA COLONIA TERRESTRE.  Ho poi smesso persino di scrivere. Non saprei che senso dare a tale attività in un paese dove editori piccoli e grandi evitano accuratamente di pubblicare romanzi come quelli in questo post descritti. Nelle librerie, le poche rimaste attive, trovo pubblicazioni ovviamente di ogni tipo e tra i libri dedicati alla letteratura d'intrattenimento, alcune pubblicazioni che io mi vergognerei di proporre a un editore. 

Eppure,  la mia emarginazione a livello editoriale è totale e senza alcun appello. Ho partecipato ad alcuni premi letterari e sto attendendo l'esito di questi ma capite da voi che persino i premi letterari, in Italia, hanno spesso un vincitore ancor prima di iniziare. Certamente, editori piccoli e grandi dimostrano di poter sopravvivere talvolta di erogazioni a livello di contributi statali e delle mie creazioni non hanno bisogno. Per il resto, fanno benissimo a pubblicare quel che vogliono mentre l'intero settore è in crisi nera. 

A me non rimane che parlarvi dei miei romanzi tramite questo blog e infatti qui e in pochi altri siti, ne trovate estratti e notizie. Vi ricordo, a tal proposito, che per 24 ore, ogni tanto, trovate un intero romanzo in formato pdf da scaricare gratis su questo blog. 

La mia vita di scrittore  è quella descritta in questo post e non c'è da dire molto altro se non che aver scritto per voi è stato comunque un grande onore e un immenso piacere. E tutto questo dimostra che per chiunque voglia scrivere, l'unico elemento veramente insostituibile, è la presenza di un pubblico di appassionati lettori. Per il resto, le mie esperienze migliori, le scoperte sul campo e le grandi rivelazioni di personaggi incredibili, le potrete trovare solo seguendo questo blog nei prossimi anni, quelli che mi restano da vivere.

 

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