sabato 3 maggio 2025

Oltre scrittura

 Il compito di uno scrittore è narrare la vita agli altri dopo averla compresa. Non esiste altro modo per descrivere questa attività, o lavoro, se, con grande entusiasmo, volete chiamarlo così. Non si tratta di un compito cos' importante, dato che ognuno si sceglie i propri maestri da sé. Ma chi scrive lo fa anche per sé stesso. 

Nella pratica, scrivere un libro è operazione rivolta inizialmente a noi stessi, e in seguito agli altri. Esistono poi varie forme di divulgazione o pubblicazione. Per la legge terrena, la pubblicazione deve avvenire tramite una casa editrice ma per quella universale, no. Questo è il motivo che mi ha spinto a divulgare i miei libri tramite Amazon prima e questo blog poi. 

Per ultimo, questo blog sarà la fatidica forma di espressione che mi resterà da curare. Molto meno longeva di libri cartacei, che rimangono anche per secoli, teoricamente. I documenti elettronici, invece, possono durare lo spazio di un secondo, cioè il tempo che ci vuole per eliminarli da parte di proprietari o gestori di piattaforme informatiche che li ospitano. Questo è il vero motivo per cui cercano di eliminare il cartaceo: in passato face fatica dare alla fiamme intere biblioteche come accadde in Alessandria.

A questo proposito, vi ricordo che i libri che avete scaricato da questo blog potete leggerli e condividerli come volete, quindi regalarli da persona a persona come io ho fatto con voi. Diffondeteli, perché io non so a chi potrebbero dare un aiuto in comprensione e non lo sapete neppure voi. 

In realtà, il mio problema è stato inizialmente scoprire che il mondo del regime è fatto di menzogne, poi cercare la verità. Questa verità che penso di aver scoperto, ho voluto diffonderla tramite romanzi. Il grande problema, ancora non risolto, è stato quello di non aver mai trovato un editore, piccolo o grande, che volesse pubblicarli. Tranne nel caso di quei racconti o romanzi effettivamente usciti nelle pagine di Giornale d'Italia, versione cartacea, Eternauta (rivista a fumetti non più esistente), Teseo Editore in Roma (con la distribuzione esclusivamente romana di una raccolta di racconti nel 1998) e 0111 Edizioni (nel 2018).

La mia attività è stata descritta e recensita da varie testate, sia cartacee che on line in termini generalmente positivi. E questo mi conforta dal lato della  tecnica letteraria, evidentemente in grado di generare interesse. Per i contenuti è altro discorso. Cosa potranno ricavare i posteri da quel che ho scritto?

 Essenzialmente, una serie di romanzi gialli, più che altro riuniti nella saga di Mister Tau. Alcuni noir di buon livello, come La Notte Comune - Solo di Notte e Celia o no. Un romanzo che si limita a descrivere cosa sia il tempo, le dimensioni temporali nel quadro della vera epopea etrusca, ovvero Bagliori sul Bulicame. I romanzi di fantascienza che sono l'ultima e probabilmente più importante forma di comunicazione che avevo scelto per trasmettere certi concetti.

 A partire da La Terra invasa dai rettili, ho iniziato una serie di romanzi incentrati sull'interferenza aliena raccontata mediante le confessioni degli addotti. Ora vi spiego per quale motivo è il centro del mio lavoro oltre che il riassunto generale di quanto ho voluto trasmettere agli altri.

Esistono due livelli di discussione riguardo cosa sia la vita e perché siamo qui a viverla. il primo attiene a chi ha portato la vita nel luogo ove ci troviamo, quella che abbiamo chiamato Terra o dimensione temporale. La seconda discussione attiene al protagonismo di chi ha pensato e sta trattando questa vita come un allevamento umano: un gruppo o più che altro, una gerarchia di alieni che agisce tramite le Elite umane.

Nei romanzi di fantascienza descrivo questa realtà perché altro non è che l'insieme di confidenze rilasciate da addotti. Queste persone, vittime di rapimenti compiuti da alieni, sviluppano particolari facoltà medianiche oppure una grande psicosi per il terrore di essere nuovamente rapiti. Alcuni riportano ferite, cicatrici o addirittura il ricordo di gravidanze subite. Altri conservano dentro il loro corpo microchip traccianti la loro posizione di natura extraterrestre.

Ho già descritto questa dimensione come un grande allevamento edificato in questo luogo dello spazio - tempo per motivi essenzialmente pratici da parte di chi voleva e vuole servire al funzionamento della Matrice. Questa macchina funziona in un livello che controlla la nostra esistenza, da prima della nascita fino oltre la morte fisica. Questo vuol dire che quanto ricordiamo di aver vissuto qui sulla Terra o nelle dimensioni circostanti, risente del potere distorsivo e illusorio della Matrice che, equivale, più o meno, alla Caverna platoniana.

L'allevamento umano è pensato e costruito in modo che le mandrie umane possano produrre la più grande e migliore quantità di energia di varia natura. Questa energia è di due tipi: La prima equivale all'insieme di emissioni energetiche rilasciate dalle persone comuni. La seconda indica la particolare energia emessa dalle persone che hanno Anima che le controlla. La differenza tra le due categorie è importantissima. Le energie comuni riescono a servire un grande ecosistema di parassiti di ogni tipo. L'energia animica invece, sostiene l'intera impalcatura della Creazione e quindi anche la Matrice che ha il compito fondamentale di riunirla e trasmetterla alle dimensioni superiori.

Tutto questo è letteralmente nascosto alla mandria umana perché si ritiene che possa servire allo scopo se resta essenzialmente ignorante, cieca e soprattutto ubbidiente. Vari filtri sono stati applicati nelle dimensioni sottili ai nostri organismi in modo che le realtà superiori non si possano ricordare e neanche comprendere nella loro essenza facilmente. Tanto ai parassiti che agli esseri che si ritendono celesti o superiori, la dimensione materiale serve parecchio perché genera le energie di base. Si tratta di un ecosistema cosmico pensato per funzionare nel modo più efficiente ma crudele che si possa immaginare. Il riflesso drammatico che ne vediamo qui sulla Terra sono i massacri insensati e sanguinari che esistono da sempre.

Per quanto ne so, fu Platone, per primo, secondo la mia memoria, a descrivere, qui sulla Terra, la nostra condizione di ciechi dentro una caverna piena di ombre. È tragico pensare che da allora nulla sia cambiato nella nostra condizione normale di vita. E quasi a niente sono servite intere generazioni di scrittori e descrittori della nostra situazione. Eppure, qualcuno è riuscito a fuggire dalla prigione della Matrice. Si tratta di individui che hanno capito come fare. Hanno capito che qui la rivoluzione è impossibile. La collettività non potrà mai cambiare questo posto, solo, al limite, renderlo meno ossessivo e penosamente ridondante. 

La via di fuga è quindi pensata per essere individuale. Non credo che esista una ricetta buona per chiunque e quindi per tutti. Ma certamente il comportamento giusto inizia nell'abitare il mondo senza farne parte. Non si può estromettere la Matrice dalla nostra esistenza, eppure qualcuno è riuscito a farcela. È evidente che se non si può lasciare una prigione, si deve cambiare sè stessi per ritrovare la libertà. A questo dovremmo pensare, più che altro e non a tutto quel che è stato edificato per farci dimenticare il cammino. 

Una delle prime scoperte che si può fare su tale strada è capire che non stiamo andando avanti ma stiamo tornando indietro. Nella nostra condizione di partenza non siamo soltanto ciechi, siamo anche matti. Per non esserlo più, si deve iniziare con questo tipo di comprensione. Ogni altro tipo di comportamento ci rende perfetti per restare nella Matrice che ci ospita e ci ossessiona.

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