Se vissuta con saggezza, la terza età può rivelarsi preziosa. Ho avuto la fortuna di arrivarci scrivendo, cioè riflettendo, perchè scrivere ci obbliga a pensare al testo da affidare al computer. La tecnologia ha eliminato persino lo sforzo di articolare il movimento della mano che serviva a tracciare le lettere sulla carta. Ora è diventato molto più facile per me scrivere e per voi leggere.
In realtà, ho compreso da tempo che lo scopo della mia esistenza non era cercare di portare al successo romanzi e racconti ma scrivere questo blog, che poi è un diario. I romanzi e i racconti mi servono per potervi parlare tramite questo blog e questo sto facendo. Questo esercizio, per me, equivale a essere uno scrittore.
La letteratura è la forma di comunicazione più evoluta che conosciamo ed è relativamente scontato esprimerci tramite questa forma di comunicazione che oggi ha trovato la sua definizione migliore mediante la Rete e i social.
Fin da giovane affidai la mia vita alla cura della mente pertanto si potrebbe dire che ho vissuto pianificando e ora sto appunto pensando a pianificare quella che sarà la mia partenza. Una partenza che attende noi tutti come una fila di autobus che, fermi, aspettano al capolinea di riempirsi di lavoratori che tornano a casa dopo il turno.
Nell'universo lì fuori, sappiamo che alcuni esseri hanno trovato il sistema per estendere quanto possibile la sopravvivenza del corpo, inizialmente scambiata per immortalità. Eppure, sarebbe stato facile constatare che un corpo che si ossida, quindi si consuma, tramite il respiro e il metabolismo, non può essere immortale.
In un certo senso, è la vita stessa a consumarci, in questo consiste il funzionamento dell'orologio biologico che ha iniziato a battere fin dal nostro concepimento. Questo orologio sta per fermarsi. La morte fisica è soltanto questo evento e nient' altro. Lo vorrei specificare perchè leggo di persone ossessionate dal pensiero che dovranno morire. Beh, in un certo senso, penso sia più ossessionante il pensiero della prossima vita.
Dalla terza età in poi si dovrebbe pensare solo al prossimo viaggio da fare, quando l'orologio interno si fermerà. Dovremmo poter lasciare tutti i sentimenti negativi, i sensi di colpa, le frustrazioni dietro le nostre spalle. Erano buoni, per modo di dire, per la vecchia vita, non per la nuova.
A me risulta che morire con grande calma, meditando con saggezza sia il comportamento più utile per proteggere il nostro, prossimo, corpo. Tutti gli altri sentimenti sono sconsigliati, tranne l'amore verso chi abbiamo perso e ancora vivo per le persone che ci prepariamo a lasciare su questo piano.
Vero è che l'amore è il sentimento più longevo che potremmo mai immaginare e supera di gran lunga la morte del corpo dato che i sentimenti e i desideri sono propri del corpo che stiamo per utilizzare: il corpo di sogno, o doppio astrale che altro non è che il corpo della nostra psiche. Un corpo che soffre e si può anche ammalare per colpa dei sentimenti che consistono, per quel corpo, in ciò che potrebbe determinare il sentirsi bene o invece soffrire.
Attenzione perchè anche il contrario dell'amore, cioè l'odio, supera la morte. Sono sentimenti entrambe potenti perchè arrivano dal profondo del corpo astrale, più forti dei desideri.
Dobbiamo essere pronti a capire che dall'altra parte, nel mondo eterico e nel mondo astrale, pervengono anche le persone più negative che abbiamo potuto conoscere sulla Terra con i relativi comportamenti e le corrispondenti pulsioni.
La morte non cambia il corpo astrale e quindi ciò che si era da vivi molto probabilmente si sarà da non vivi. E quindi, questa considerazione ci porta a pensare a cosa potrebbe essere la società che ci attende dopo il decesso del corpo fisico. La Negromanzia puntava a cercare tali informazioni direttamente dalle rivelazioni dei defunti e la medianità odierna esercita lo stesso intento.
Avendo trascorso una vita intera a scrivere, ora comprenderete che devo impegnare la mia terza età nel prepararmi il viaggio che mi attende. Essendo uno scrittore, potrò utilizzare questo blog per rendervi partecipi di tali preparativi. Questi post usciranno sempre nella rubrica "Guida per libertari" anche perchè, che ci crediate o meno, la morte ci libera almeno da qualche illusione. Come specificato non ci libera da sentimenti e pulsioni, però e di questo argomento ne dovremo tener conto.
Per noi che stiamo partendo, coltivare buoni sentimenti, fatti di grande consapevolezza, è consigliabile. Portarsi dietro desideri e pulsioni, magari di basso livello, molto meno. Quel che siamo, e quanto sentiamo dal di dentro, ha condizionato la nostra vita e fisserà i termini della nostra morte, non c'è alternativa a questo evento. Il tutto si rivelerà un passaggio da uno stato dell'essere a un altro, molto semplicemente.
Le nostre fissazioni, e soprattutto le nostra paure hanno ammantato la morte di negatività oltre misura e oltre ragionevolezza. Eppure alcuni esseri neppure si rendono conto di essere morti. Questo dovrebbe farci capire che la morte, in sè, è solo un passaggio verso un'altra vita che, indubbiamente, ci sta aspettando.
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