sabato 31 maggio 2025

BAGLIORI SUL BULICAME: dove finiscono i popoli scomparsi?

 Il mio romanzo BAGLIORI SUL BULICAME, ora disponibile su Amazon sia in formato elettronico, a soli 89 centesimi, sia in formato cartaceo al prezzo più basso possibile, tra i vari argomenti tratta della vera sorte del popolo etrusco, scomparso letteralmente all'inizio dell'invasione romana dell'Etruria. 

Contrariamente a quanto riporta l'Etruscologia moderna, in realtà Roma fu fondata non dai Latini ma dagli Etruschi, i quali furono infatti i primi re di Roma. Come racconta Mario Signorelli, gli Etruschi dopo aver fondato Roma ne profetizzarono l'ascesa a potenza mondiale e preconizzarono anche la sparizione della propria nazione, la Confederazione Etrusca. 



Durante la guerra che avrebbe visto le legioni romane battere le armate etrusche, in realtà, gli unici scontri armati veri e propri si verificarono nei pressi del pago ribelle di Tarquinia. Poi le legioni si fermarono per molto tempo ai confini del Fano di Voltumna, ovvero il centro del potere religioso etrusco che era tacciato di grandi influenze stregonesche e molto temuto dai soldati per gli stessi motivi. Quando si decisero a entrare nel centro della vita politica e religiosa etrusca, anche attratti dal mito del grande tesoro confederale detenuto dagli antichi lucumoni, e mai più localizzato, in realtà non trovarono nessuno. 

Come al solito, i Romani avrebbero portato in trionfo a Roma gli schiavi in catene eppure nulla di tutto questo accadde. Nessun capo religioso e politico etrusco (l'Etruria era retta da una teocrazia di fatto) fu portato in catene al cospetto del popolo romano. Di fatto, gli Etruschi, migliaia di individui, non furono mai ritrovati nè all'interno delle distese di tombe, come a Cerveteri e neanche in fosse comuni, magari risultato tragico di suicidi di massa. Gli storici non ne parlarono più esattamente come fatto dagli antichi cronisti. 

E allora, dove finirono le migliaia di cittadini della Confederazione Etrusca (allora si trattava di una nazione potente come oggi è la Germania in Europa)? Di questo parlo nel mio romanzo BAGLIORI SUL BULICAME ma la spiegazione non piace affatto all'editoria di regime ed è facile capirne il motivo. Come all'editoria di regime e in genere ai media del mainstream, non piace per nulla trattare veramente della questione aliena. Ma facciamo un salto in avanti per ricordare che fine fece un altro popolo, nativo di una regione del mondo lontanissima, anche questo letteralmente scomparso nel nulla in tempi molto più recenti: gli Anasazi. 

Questi nativi americani del Nord sono pochissimo conosciuti ancor oggi. Di loro sappiamo che popolarono, tra il VII e il XIV secolo  (alcuni storici sostengono che esistono tracce della loro civiltà fin dal 1500 a.C.) le regioni comprese tra i moderni stati dello Utah, Colorado, Arizona e Nuovo Messico. Privi di scrittura, erano abili artigiani e le loro produzioni di ceramiche e altri oggetti erano celebri presso i popoli confinanti. Ma questi indiani celebri ai loro tempi, tra il XII e il XIII secolo d.C. lasciarono i loro territori all'improvviso e ancora oggi non si capisce dove siano finiti e per quale motivo.



Andando indietro nel tempo, alcuni studiosi si pongono  le domande relative ad antiche civiltà scomparse nel nulla: esempio clamoroso quello costituito dalla civiltà fiorita nella Valle dell'Indo chiamata Harappa (4000 a,C, circa): una popolazione di almeno 5 milioni di persone che occupavano territori tra la penisola indiana e l'Afghanistan. In quei luoghi si trova la località chiamata Mohenjo-Daro che ancora oggi mostra ampie porzioni di territorio fortemente radioattive. 


Più nota è forse la civiltà proprio dell'Isola di Pasqua, letteralmente svanita dopo aver eretto quell'impressionante sfilza di sculture di teste.



Ancor più nota è la civiltà Maya. I primi insediamenti di questa civiltà risultano addirittura nel 1800 a.C. e si sviluppò nel Sud-Est messicano, Belize, Guatemala e porzioni di Honduras e El Salvador. Un impero potentissimo, formato da numerose città-stato e con studiosi esperti di matematica (inventarono il numero 0) e astronomia. La ridicola cronologia proposta dalla cultura cattedratica moderna fa risalire  la sua fine agli scontri con gli Spagnoli invasori nel 1600 d.C.


Quasi contemporanei dei Maya, comparvero sulla Terra i potenti Olmechi, autori di quella gigantesche teste di roccia che ancora possiamo ammirare, ma non immaginare neppure la modalità della loro creazione, nell'area tropicale dell'odierno Messico centro-meridionale dal 1400 a.C. Questi costruttori sono accreditati oggi della terraformazione dell'altipiano di San Lorenzo. All'inizio della presunta nascita di Cristo, queste genti scomparvero nel nulla.


Ancora prima di Maya e Olmechi, sulla Terra sono fiorite e scomparse altre civiltà. Per esempio chi ha costruito Stonehenge, o Gobleki-Tepe, un antichissimo santuario situato nella regione dell'Anatolia, in Turchia e che secondo alcuni studiosi sarebbe stato edificato 12000 anni fa (Neolitico preceramico). Le civiltà neolitiche sono un vero enigma della nostra ignorantissima cronologia umana storicamente validata che quando non sa, evita di fare supposizioni ma nega completamente le risposte che altri ricercatori avanzano per spiegare l'incredibile avanzamento scientifico e tecnologico di questi popoli antichissimi. Sto parlando della Teoria degli Antichi Astronauti.

In questo post vi ho spiegato, dunque, per quale motivo considero il mio romanzo BAGLIORI SUL BULICAME un vero e proprio prologo degli argomenti affrontati nei romanzi seguenti, dedicati alla fantascienza ma che comprendono narrazioni proprie dei molti dei temi cari alla già citata Teoria degli Antichi Astronauti, spiegandone la natura. Tra poco potrete goderveli di nuovo all'interno della mia pagina Amazon. 


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